I leghisti in piazza: "Ora basta"

È il giorno dell'orgoglio: «Non si governa con chi insulta»

I leghisti in piazza: "Ora basta"

Inutile girarci intorno: il governo non tiene. La pazienza è finita anche per Matteo Salvini, che nonostante i buoni propositi di far durare l'esecutivo per 5 anni, stavolta ha perso le staffe e ha dato l'ultimo avvertimento ai pentastellati. «Dopo il 27 maggio - ha chiarito ieri durante una conferenza con la stampa estera - non accetto altri no' dal Movimento 5 Stelle». E oggi è il giorno della protesta, a Milano, dove la Lega mostra il suo orgoglio e si conta e si pesa. Insomma, a tutto c'è un limite e Salvini, come ricorda anche Giancarlo Giorgetti, si è stufato del fuoco amico che arriva da Di Maio e dai suoi ministri, a partire da quello alla Difesa, Elisabetta Trenta, che non risparmia continue stoccate. «Da parte dei 5 Stelle - ha proseguito il ministro dell'Interno - mi preoccupano tutta una serie di no a provvedimenti che servono al Paese». Tra questi «l'autonomia, la flat tax, la sicurezza bis e anche alcuni grandi cantieri già pronti e ostaggio del ministro dei Trasporti». Salvini ha quindi chiarito che porterà «il Decreto sicurezza bis davanti al Consiglio dei ministri». Ma se arrivasse il temuto no, allora il governo potrebbe veramente cadere. Peraltro, le tensioni con gli alleati pentastellati sono salite ieri dopo che il fondatore del Movimento, Beppe Grillo, in un'intervista ha invitato Salvini «ad andare a lavorare a calci in culo». Una mancanza di rispetto a cui il vicepremier ha risposto con un secco: «Non accetto lezioni e insulti da Beppe Grillo, ma chi sei? Ma vieni a fare ministro e vediamo cosa fai: perché le minacce di morte non te le becchi tu che fai il comico, ma io». Per poi proseguire: «Potrò anche starti antipatico, ma i risultati dicono che io il ministro dell'Interno lo sto facendo bene». Dalla base della Lega, peraltro, il malcontento per un'unione di governo che non tiene più si sente. I militanti chiedono al loro capitano di rompere il contratto con i 5 stelle e di andare a votare dopo le Europee. Sono certi che un accordo con Forza Italia e Fratelli d'Italia, che già funziona a livello regionale, possa essere la soluzione giusta per riuscire ad avere un esecutivo stabile e senza i problemi che mostra l'attuale. Tutto dipenderà, ovviamente, da come andranno le elezioni Europee. I sondaggi danno il partito del Carroccio in forte crescita.

Salvini, che ai comizi ormai si mostra con un tono di voce rauco, a forza di parlare, sembra essere rimasto l'unico a far da collante a un governo che non ha più senso di essere.

«Se cede lui crolla tutto»: è questo il ritornello che risuona in casa Lega.

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