Coronavirus

I nuovi positivi sono dimezzati. "Contagi zero a metà maggio"

Cautela. Eppure qualcosa si muove. I dati della conferenza stampa della protezione civile di ieri parlano per la prima volta di segnali positivi

I nuovi positivi sono dimezzati. "Contagi zero a metà maggio"

Cautela. Eppure qualcosa si muove. I dati della conferenza stampa della protezione civile di ieri parlano per la prima volta di segnali positivi:1590 guariti in un giorno. «Un record. Il numero più alto di guarigioni da quando è iniziata l'epidemia».

I numeri continuano a rimanere spaventosi, più di 100mila persone hanno contratto il coronavirus, eppure i contagi giornalieri sono calati sensibilmente da un giorno all'altro - si è passati dall'11 al 2 per cento sul giorno prima. Ieri l'aumento del totale delle persone attualmente positive era di 1648 malati in più (domenica erano 3815 persone). Resta molto alto il numero dei morti, nelle ultime 24 ore sono decedute 812 persone (domenica erano 756), portando il totale a 11.591. E non è un caso che il capo della protezione civile Borrelli, subito dopo aver dato i primi dati in diminuzione, ricorda che tutto questo è merito esclusivamente delle misure contenitive. L'isolamento, ha ribadito più di una volta, è fondamentale, unica arma contro il virus. Ed ecco perché non c'è da sperare in un alleggerimento delle misure per Pasqua. Anzi Borrelli ha ricordato che ci sono conseguenze penali per i positivi che escono di casa. «Ognuno di noi deve rispettare le indicazioni delle autorità», ha detto ancora commentando il dato delle oltre 6mila denunce fatte domenica scorsa dalle forze di polizia agli italiani che hanno violato i divieti.

Ma ci sono altri dati che fanno tirare un sospiro di sollievo. «Il numero di chi ha bisogno di essere ricoverato in terapia intensiva non è più così marcatamente alto come all'inizio della scorsa settimana», ha detto il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli che insieme a Borrelli ha ripetuto: «Non dobbiamo abbassare la guardia».

Si parla di picco, «non facile da prevedere - secondo Locatelli - preferisco valorizzare il rallentamento nella crescita degli infetti, della pressione sui pronto soccorso e la riduzione del carico sulle terapie intensive». Locatelli aggiunge: «Vorrei evidenziare il dato della Lombardia - ha fatto notare - nelle aree di Lodi e di Bergamo il numero di eventi respiratori infettivi per i quali sono stati chiamati mezzi di soccorso è marcatamente ridotto, addirittura rispetto al 14-15 marzo siamo alla metà del numero di interventi richiesti». Un sospiro di sollievo per chi ascolta a casa, e soprattutto per il sistema sanitario messo a dura prova. Borrelli ha poi parlato della generosità degli italiani, 63,8 milioni di donazioni.

Si scrutano le colonnine, oggi siamo a circa 40mila tamponi al giorno (70mila in Germania). E si fanno previsioni.

Una ricerca condotta dall'Einaudi Institute for Economics and Finance (Eief) ha calcolato che la discesa della curva epidemica in Italia, peraltro ancora non iniziata malgrado i primi segnali positivi, potrebbe concludersi intorno ai primi di maggio con il raggiungimento del fondamentale obiettivo «contagi zero». La ricerca indica sostanzialmente tre date in base alle previsioni più ottimistiche o più pessimistiche, sulla base dei dati della Protezione Civile che però, avvisano i ricercatori, non danno la misura del totale delle persone infettate, che è «probabilmente maggiore di un intero ordine di grandezza». Il giorno dei «contagi zero» in tutto il Paese, sulla base di queste curve, potrebbe essere il 5, il 9 o il 16 maggio. Ma sono previsioni e variabili. È un termine condizionato dalle differenze sostanziali di crescita tra una Regione e l'altra: seguendo la curva più ottimistica, in Liguria, Basilicata e Umbria la data potrebbe essere addirittura il 7 aprile, in Sicilia il 14 aprile, così come in Veneto, in Piemonte il 15 aprile, nel Lazio il 16. Più tempo per la Lombardia, che deve aspettare il 22 aprile, mentre l'Emilia-Romagna raggiungerà il target il 28 aprile.

Ultima, come detto, la Toscana, che il 5 maggio (nell'ipotesi migliore) potrebbe toccare quota zero.

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