Il Daspo fino al 2030 al capo ultras del Verona Luca Castellini, due inchieste aperte dalla Procura scaligera per discriminazione razziale in violazione alla legge Mancino e per gli ululati partiti dal settore est, chiuso per un turno dal giudice sportivo. Sono i provvedimenti immediati sul caso Balotelli (nella foto), l'attaccante del Brescia fatto oggetto di cori razzisti durante la sfida di domenica. Il Verona ha messo al bando Castellini dopo le sue dichiarazioni sulla punta delle Rondinelle, parlando di «pagliacciata di Balotelli» e di «Balotelli non completamente italiano», e alla frase delle settimane scorse («inneggiare a Hitler è goliardia») riemersa in queste ore. La società del presidente Setti commenta la decisione ritenendo quelle dell'ultrà scaligero «espressioni gravemente contrarie ai principi etici e ai valori del nostro club». «Io sto con Mario Balotelli tutta la vita. Ha dimostrato di essere più italiano dell'altro», il commento del presidente della Federcalcio Gravina.
L'inchiesta per discriminazione razziale parte da un'accusa contro ignoti ma si stanno identificando i tifosi, una quindicina secondo l'ispettore della Procura federale Figc presente allo stadio Bentegodi, che hanno gridato gli insulti rivolti a Balotelli. E visto che i sostenitori del Verona presenti nell'attigua curva sud hanno risposto a quegli insulti con cori di sostegno seguiti da un lungo applauso, il giudice sportivo della Lega di A ha stabilito la chiusura per un giornata solo del settore «Poltrone Est». «Ora il presidente Setti e l'allenatore Juric chiedano pubblicamente scusa a Balotelli», chiede il direttore generale dell'Unar (ufficio antidiscriminazioni razziali della presidenza del Consiglio) Loukarelis. In una mozione presentata da 5 consiglieri (tre leghisti e una di Fdi) del comune di Verona si chiede di adire le vie legali nei confronti di Balotelli per avere «diffamato la città», Alle «Iene» lo stesso Balotelli ha chiarito: «Non ho accusato il Verona o la curva del Verona, ma quei pochi scemi che l'hanno fatto. E non erano 3 o 4».
Il ct della Nazionale Mancini sta pensando di convocarlo per le partite contro Bosnia e Armenia del 15 e 18 novembre.
Una scelta tecnica più che un segnale dopo le polemiche sul razzismo, anche se non si può escludere che tutto ciò che è successo possa avere un peso. «Sarebbe una bellissima immagine, Mario insieme ai suoi compagni in azzurro», così ancora Gravina.
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