
"Tra qualche giorno il Governo compie due anni. Ventiquattro mesi come le ventiquattro slide che raccontano i primi risultati del governo: le trovate qui e vi sarei davvero grato di un commento. L'email per dirmi le vostre impressioni è sempre la solita: matteo@governo.it". Inizia così il testo della mail spedito dalla segreteria del Partito democratico e firmato Matteo Renzi per celebrare i primi due anni di governo.
Oltre alle 24 slide la mail è impreziosita anche dal link di un video celebrativo che ricorda i cinegiornali dell'Istituto Luce. "Ventiquattro mesi racchiusi in questo video, che restituisce il sapore del viaggio" è il messaggio di Renzi che chiede ai militanti del Pd di condividere questi link nei social con l'hastag #ventiquattro "perché la quantità di riforme realizzate è impressionante, ma diventa condivisa solo se arriva agli occhi e al cuore delle persone. E questo possiamo farlo solo insieme".
Il plico di 24 slide intitolato "Due anni di governo in numeri" passa in rassegna il calo della disoccupazione globale che, grazie a lui, sarebbe scesa dal 13,1 all'11,4%, mentre quella giovanile sarebbe calata dal 43,6% al 37,9% e il Pil sarebbe balzato da un -1,9% al +0,8%. Ma il raffronto tra quello che potremmo chiamare l'A.R. e il D.R. (l'avanti Renzi e il Dopo Renzi) non è così oggettivo. Se il Dopo Renzi inizia il 22 febbraio 2014, il giorno del suo insediamento, non è chiaro cosa intenda il nostro premier il tempo che lui identifica come "ieri". A febbraio 2014, infatti, la disoccupazione era al 12,1% e il dato che viene riportato si rifà all'agosto 2014. Stesso discorso vale per il Pil: era all'-1,9% nel 2013, ma al -0,4% quando il nostro premier si è insediato.
Al di là di tutti gli altri dati citati nelle varie slide fa impressione notare i numeri mancanti. Si pensi ai dati sul debito pubblico che è ancora pari a 2 mila miliardi o al rapporto tra debito pubblico e Pil che ha raggiunto il record del 132,8%. Mancano i dati sui giovani "inattivi", quelli che non lavorano o non sono in cerca di un'occupazione, saliti dal 72,9% al 74,1% e non si fa cenno ai dati sulla povertà che per l'Istat tocca più di 4 milioni di italiani. E che dire dell'immigrazione? Neanche un cenno sul fallimento del piano europeo di ricollocazione dei profughi e sugli sbarchi di migranti che continuano ad arrivare sulle nostre coste. Per non parlare del video dove Renzi viene celebrato come se fosse un leader europeo che ha un alta considerazione non solo a Bruxelles ma nel mondo. La realtà ci dice che in Europa è isolato nella lotta contro l'austerità e che il suo semestre europeo non ha dato i frutti sperati.
Il nostro premier, poi, celebra l'Expo come un suo successo anche sappiamo bene che i meriti sono da attribuire ai governi passati e all'amministrazione Moratti. Non vogliamo essere "gufi" ma, per usare un'altra espressione tipicamente renziana, si tratta perlopiù di "fuffa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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