I Tutor tornano in funzione Controesodo a rischio multe

I supremi giudici: «Non viola la proprietà intellettuale» Autostrade: il sistema sarà riattivato su tutta la rete

I Tutor tornano in funzione Controesodo a rischio multe

Contro esodo a rischio multa. Gli amanti della velocità che contavano sulla recente pronuncia dei giudici di Roma che nel 2018 aveva dichiarato fuorilegge i Tutor, dovranno pensarci due volte prima di spingere il pedale sull'acceleratore ora che la Cassazione ha ribaltato quella sentenza. Perché Autostrade è pronta a sguinzagliare le proprie squadre di tecnici per reinstallare il sistema che rileva la velocità media degli autoveicoli sulle tratte interessate. Un vero spauracchio per chi è al volante, molto più degli autovelox ormai resi praticamente innocui dalla tecnologia alla portata di tutti.

Anche se forse ci vorrà un po' di tempo prima che i Tutor tornino tutti operativi. I supremi giudici hanno sì ritenuto infondati i motivi con cui la Corte di Appello della capitale il 10 aprile del 2018 aveva stabilito che Autostrade per l'Italia aveva copiato il brevetto di una piccola società toscana, la Craft di Greve in Chianti - violando le norme relative alla proprietà intellettuale e ordinando la rimozione delle attrezzature esistenti - ma hanno cassato la sentenza con rinvio alla stessa Corte d'Appello che dovrà accertare se esista contraffazione applicando un principio di diritto indicato in sentenza. «Con questa pronuncia - spiega l'avvocato Lucio Ghia - si ripristina di fatto la situazione antecedente alla decisione della Corte d'Appello e nel processo di primo grado era stata rigettata la domanda di accertamento dell'illegittimità del Tutor». Cavilli legali, ma di fatto i Tutor ora hanno tutte le carte in regola per tornare ad essere un deterrente per chi corre troppo. La sentenza d'appello, ricorda la società, faceva seguito a quattro sentenze a favore di Autostrade per l'Italia, che aveva sviluppato e finanziato per decine di milioni di euro il sistema affidando in comodato gratuito alla polizia stradale. Un sistema che, installato nelle tratte a maggior rischio di eccesso di velocità su 2500 chilometri di autostrada, ha permesso di ridurre l'incidentalità mortale del 50 per cento. Già nel 2015 la Cassazione si era occupata della questione stabilendo che il cuore del brevetto Craft era costituito dall'identificazione «a rilevamento ottico» della targa del veicolo. Secondo quest'ultima sentenza, invece, l'obiettivo del Tutor è quello di accertare la velocità media dell'autoveicolo nel tratto tutorato utilizzando un sistema «a spire induttive» basato su campi magnetici. «La tecnica adottata da Autostrade - scrivono i giudici - basate sulle spire induttive o magnetiche è pacificamente diversa da quella che marca la novità intrinseca ed estrinseca del brevetto Craft». Per la Cassazione è un «fraintendimento» l'assunto per cui la contraffazione consisterebbe nell'uso delle spirali «in luogo di quelle virtuali». «Se infatti l'invenzione di Craft è tale per novità e altezza inventiva con riguardo al sistema di rilevamento tergale dei veicoli (e non con riferimento al sistema di calcolo della velocità media) - si legge - una particolare modalità di tale rilevamento tergale, del tutto estranea alle rivendicazioni del brevetto registrato dall'odierna ricorrente, non potrà costituire una variante di questo, ma integrerà piuttosto una diversa soluzione del medesimo problema tecnico». «L'esistenza di un'idea brevettata - commenta l'avvocato Ghia - non deve bloccare i diritti dell'ingegno e del progresso.

Per tornate al Tutor auspichiamo che in questo periodo di grande traffico autostradale il suo reimpiego, per quanto compatibile con il sistema adottato da Autostrade, possa contribuire a realizzare comportamenti di guida più prudente e responsabile».

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