I vaccini fanno male ai Cinque stelle. Perché su uno dei temi caldi del contratto di governo, il Movimento comincia a mostrare più di una crepa. Prima la senatrice M5s Elena Fattori, che due giorni fa - in dissenso con la maggioranza - ha votato contro i due emendamenti al decreto Milleproroghe, presentati da pentastellati e Lega, che fanno slittare di un anno l'obbligo di vaccinazione per l'iscrizione a nidi e scuole per l'infanzia. Ora Giorgio Trizzino, deputato M5s, che ha scritto un lungo post su Facebook per manifestare la sua posizione sui vaccini, opposta a quella del Movimento: «No alla deroga sull'obbligo», ribadisce adesso che, come spiega, ha compreso la reale posizione del M5s su un tema sul quale, essendo medico e direttore sanitario dell'ospedale dei bambini di Palermo, ha una conoscenza specifica che gli impone di «avere una posizione chiara». «Da quasi 40 anni - ricorda Trizzino - lavoro in un ospedale pediatrico ed ho visto morire a causa di morbillo, meningite, ma mai a causa di complicanze post vacciniche».
Con la sua presa di posizione, dopo quella della Fattori che si era già dissociata dal suo gruppo esprimendo un «indignato voto contrario», la spaccatura all'interno dei Cinque stelle sui vaccini si fa netta. Prova a mettere una pezza il ministro della Salute Giulia Grillo, medico anche lei, che sottolinea che «la proposta è di «iniziativa parlamentare e non governativa» e spiega: «È stata sospesa per un anno una delle tre forme sanzionatorie previste dalla stessa legge, che prevede il non accesso dei bimbi non vaccinati agli asili nido e alle scuole materne. Nessun passo indietro sull'obbligo». Il deputato M5s non è convinto: «Non si ritenga - dice - che per garantire l'accesso agli asili o alle materne si possa immaginare qualsiasi forma di deroga sull'obbligo di vaccinare i bambini. Non si ritengano inutili le vaccinazioni in età neonatale».
Dopo lo scontro in aula, dove 149 senatori di Lega e Cinque stelle hanno votato a favore della norma no vax, la polemica politica continua a rimanere alta. Alla Fattori sono arrivati i complimenti per «il coraggio e la coerenza» del virologo Roberto Burioni: «Il Senato sui vaccini ha scritto una pagina infame nella storia della Repubblica, mettendo a rischio la salute dei bambini più deboli e indifesi per ingraziarsi la parte più ignorante, egoista e oscurantista del Paese. Il ministro che tace è surreale». Per la forzista Mariastella Gelmini il rinvio «è un errore che rischia di far pagare un prezzo alto a chi è più esposto». «Non è la scelta di una parte politica, ma è la scienza che chiede alle istituzioni responsabilità», scrive su Twitter. Contrario alle deroghe anche il segretario Pd, Maurizio Martina: «Il governo fermi questa decisione folle e non faccia propaganda anche sulla pelle dei bambini», twitta. Ai parlamentari si rivolgono con una petizione lanciata su change.
org un gruppo di mamme di bambini immunodepressi, che non possono essere vaccinati e che per andare a scuola in sicurezza necessitano che gli altri bimbi facciano da scudo alle malattie infettive. Per loro quella del governo è «una decisione scellerata». Un netto no al rinvio anche dall'Ordine dei medici: «Si rispetti la scienza».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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