Ilva, consigliere pentastellato di Taranto lascia polemicamente M5S

Massimo Battista, eletto fra i 5S nelle amministrative del giugno scorso a Taranto, sostiene che i pentastellati abbiano tradito la fiducia della città per quanto riguarda la questione Ilva e attacca duramente Di Maio

Ilva, consigliere pentastellato di Taranto lascia polemicamente M5S

Non c'è pace per il Movimento 5 Stelle: la vicenda dell'Ilva di Taranto sta mettendo a dura prova la tenuta del movimento fondato da Beppe Grillo.

È notizia di pochi giorni fa infatti che la parlamentare grillina Rosalba De Giorgi è stata pesantemente criticata ed insultata dai manifestanti per aver partecipato ella stessa ad un presidio anti-Ilva: adesso invece i grattacapi per Di Maio e compagni arrivano da Massimo Battista, consigliere comunale di Taranto eletto fra i pentastellati nel giugno dello scorso anno, che ha abbandonato il movimento in aperto contrasto con le sue politiche a suo dire traditrici della città pugliese e rifugiandosi nel gruppo misto.

Battista, operaio dell'Ilva con un passato da portavoce del comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, ha motivato la sua decisione con una conferenza stampa: "M5S ha tradito l’elettorato di Taranto perché ha sempre parlato di chiusura dello stabilimento e di riconversione economica. In che modo? Smantellando quegli impianti obsoleti, bonificandoli e decontaminandoli con la forza lavoro che opera all’interno di quella fabbrica. Ho rassegnato le dimissioni dal Movimento e mi rendo indipendente, libero di questa città per rispetto di quelle 1014 persone che hanno riposto fiducia in me. Il movimento ha fallito".

L'ormai ex grillino ha poi attaccato duramente il vice-premier e Ministro del Lavoro Luigi Di Maio, accusando quest'ultimo di non essere mai venuto a visitare lo stabilimento nonostante mille dichiarazioni in tal senso: "Ha fatto promesse che poi ha tradito. Non credo che se verrà a Taranto sarà accolto bene".

- Infine un pensiero critico sul suo vecchio partito - "Il movimento per me non esiste più perché ormai non è più uno vale uno, ma le decisioni vengono prese dall’alto senza tener conto della base". Secondo l'operaio infatti, nessuno del M5S di Taranto era stato messo al corrente della firma di quell'accordo sindacale.

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