Immigrati «chic», arrivano in aereo o sugli yacht

Partenze dalla Grecia: c'è chi impiega piccoli scali e porticcioli per evitare la rotta balcanica

Immigrati «chic», arrivano in aereo o sugli yacht

Per una volta ha ragione la cancelliera Merkel a non voler chiudere il Brennero, tanto i migranti non passano più da lì. Preferiscono i charter o le barche a vela.

A due mesi dall'avvio dell'accordo tra Ue e Turchia, che non ha fatto calare il numeri degli immigrati su suolo greco, ancora ben 57mila, il traffico dei migranti affina tecniche e vettori. E così per bypassare la rotta balcanica e per evitare il più lungo tragitto sino in Libia, da qualche tempo in Grecia si utilizzano gli aeroporti minori per far partire i migranti verso Austria, Svizzera, Italia e Germania a bordo di jet vip, o i porticcioli turistici da cui salpano insospettabili yacht.

Secondo fonti militari greche gli aeroporti minori non sono sufficientemente controllati e potrebbero essere usati come trampolino da chi nelle isole arriva in nave, in gommone o nascosto in navi commerciali. Non va dimenticato che ad Atene è attiva una cellula dell'Isis falsifica i documenti. In scali come Rodi e Ko i poliziotti si contano sulle dita di una mano e non hanno fisicamente la possibilità di fare controlli. Un mese fa due cittadine afghane si sono presentate all'aeroporto di Creta con documenti falsi: erano pronte a partire con un charter per Vienna. Sono state bloccate. E se anziché migranti fossero stati jihadisti, si chiede l'associazione dei poliziotti del Dodecaneso? Gli aeroporti minori greci interessati, quelli recentemente privatizzati dalla tedesca Fraport, sono Santorini, Rodi, Iraklion, Corfù, Kios, Kos. In aprile 30 profughi hanno tentato il colpaccio dai due scali di Creta (Iraklion e Hanià) e sono stati fermati, ma quanti sono riusciti a passare? Le tariffe partono da 4000 euro, così come promettevano i contrabbandieri di carni in piazza Victoria ad Atene sino a un mese fa. Erano i giorni in cui c'era ancora il clamore per il campo di Idomeni, da cui in molti sono fuggiti proprio per tentare altre strade.

In più a destare altra preoccupazione ecco l'allarme che è scattato anche sugli yacht di lusso in cui si nascondono i migranti: sabato scorso in Puglia ne hanno fermato uno dove c'erano 45 siriani a poche miglia da Otranto. Tre scafisti sono stati arrestati mentre erano pronti a sparire mascherandosi da marinai impiegati nella lussuosa imbarcazione.

Il punto di partenza sono i piccoli porti nello Ionio, vicini alle mete turistiche di Sivota, Corfù e Paxi. I migranti raggiungono la località di Saranta, al confine tra Grecia e Albania, da dove transita la maggior parte della droga che dai Balcani sbarca in Italia.

E da lì sono smistati da un pool organizzato a dovere. È la ragione per cui gli investigatori italiani stanno monitorando quei versanti poco battuti che sono diventati i caselli della nuova autostrada che commercia in carni e braccia.

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