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Immigrati, il Papa benedice l'Italia: "Accogliere finché è sostenibile"

Bergoglio sul volo di ritorno dalla Colombia: "No ai lager in Libia". Poi attacca chi nega il cambiamento climatico: "L'uomo è uno stupido testardo"

Immigrati, il Papa benedice l'Italia: "Accogliere finché è sostenibile"

L'emergenza immigrazione e l'accoglienza sono ancora al centro dei ragionamenti di papa Francesco mentre si trova sull'aereo che lo porta dalla Colombia all'Italia. "Sento il dovere di esprimere gratitudine all'Italia e alla Grecia perché hanno aperto il cuore ai migranti, ma non basta aprire il cuore", spiega Bergoglio invitando, poi, "l'umanità" a prendere coscienza dei "lager", che si trovano in Libia, e delle condizioni degli immigrati che "vivono nel deserto". "Allora - intima - (servono, ndr) cuore sempre aperto, prudenza, integrazione e vicinanza umanitaria". E non manca di criticare Donald Trump per aver cancellato la normartiva che protegge i figli degli immigrati arrivati clandestinamente negli Stati Uniti.

L'accoglienza degli immigrati

Sul volo AV150, che lo riporta in Vaticano, papa Francesco torna a mettere al centro della propria pastorale gli immigrati. "Il problema è avere sempre un cuore aperto - spiega - ricevere i migranti è un comandamento di Dio". Ma ricorda anche che un governo deve gestire gli sbarchi usando "prudenza" e valutando, in primis, quante persone può accogliere e, in secondo luogo, sapendo che non solo deve "riceverli, ma anche integrarli". "Ho visto esempi in Italia di integrazioni bellissime", spiega, poi, il Pontefice raccontando ai giornalisti in volo il caso di una giovane immigrata che ha recentemente incontrato all'università di Roma Tre. "Era venuta da Lesbo in aereo con me, ora ha imparato la lingua, ha fatto l'equiparazione - continua - questo si chiama integrare".

Durante la chiacchierata con i giornalisti, papa Francesco ricorda il viaggio in Svezia per i 500 anni di Lutero. In quell'occasione aveva preso la Svezia come "modello di integrazione", ma adesso anche il governo di Stoccolma si è accorto che non può andare avanti ad accogliere all'infinito. Per Bergoglio, invece, servono "cuore sempre aperto, prudenza, integrazione e vicinanza umanitaria". "Nella coscienza collettiva c'è che ogni volta che tutti i Paesi vanno in Africa lo fanno per sfruttare - incalza - bisogna capovolgere questo: l'Africa è amica e va aiutata".

L'attacco a Trump sui "dreamers"

"Ho sentito di questa legge...". Papa Francesco torna ad attaccare Donald Trump per aver aboloto la normativa voluta da Barack Obama che tutela i figli degli immigrati entrati clandestinamente negli Stati Uniti. "Non la conosco bene, però staccare i giovani dalla famiglia non è una cosa che dà un buon frutto né per i giovani né per la famiglia", spiega Bergoglio usando molta diplomazia per rispondere a una domanda sull'abolizione dei "dreamers". "Questa legge - continua - viene dall'esecutivo e non dal Parlamento, se è così, ho speranza che ci si ripensi un po', perché ho sentito parlare il presidente degli Stati Uniti che si presenta come un uomo pro life, e se è un bravo pro life capisce l'importanza della famiglia e della vita e va difesa l'unità della famiglia, quando i giovani si sentono sfruttati, alla fine, si sentono senza speranza. E chi la ruba? La droga, le altre dipendenze, il suicidio, che avviene quando vengono staccati dalle radici". Secondo il Pontefice, infine, "è importante il rapporto con le radici, i giovani sradicati vogliono ritrovare le radici, per questo insisto sul dialogo tra giovani e anziani, perchè lì ci sono le radici, per evitare i conflitti con le radici più prossime dei genitori". "Qualsiasi cosa che vada contro le radici - argomenta - ruba la speranza".

I cambiamenti climatici

"Mi viene una frase dell'Antico Testamento: l'uomo è uno stupido, un testardo che non vede". Le parole di Papa Francesco sui cambiamenti climatici e i rinvii internazionali riguardo ai provvedimenti proposti sono state durissime. "L'unico animale del creato che mette la gamba sullo stesso buco è l'uomo, il cavallo e gli altri non lo fanno", aggiunge il Pontefice stigmatizzando "la superbia e la sufficienza" nelle posizioni assunte da alcuni leader e opinionisti su questo tema. "E poi - continua Francesco rincarando la dose - c'è il dio tasca, tante decisioni non solo sul Creato dipendono dai soldi". Quindi, conversando con i giornalisti, fa alcuni esempi che, secondo lui, dimostrano la gravità del problema dei cambiamenti climatici: "L'altro giorno è uscita la notizia di quella nave russa che è andata dalla Norvegia al Giappone e ha visto che il Polo Nord è senza ghiaccio. Poi - continua - è uscita quella notizia da un università sul fatto che 'abbiamo soltanto tre anni per tornare indietro, al contrario (ci saranno, ndr) conseguenze terribili'. Ebbene - incalza ancora - io non so se è vero questo fatto dei tre anni o no, ma se non torniamo indietro, andiamo giù". E ancora: "Tutti noi abbiamo una responsabilità morale, accettare, prendere decisioni, e dobbiamo prenderlo sul serio, credo sia una cosa molto seria. Ognuno ha la sua responsabilità morale, i politici hanno la loro. Che uno chiede agli scienziati, sono chiarissimi, che poi decida e la storia giudicherà sulle sue decisioni".

Il Papa ricorda, poi, che il prezzo più alto dei cambiamenti climatici lo pagano i poveri. "A Cartagena - conclude - ho cominciato con una parte povera della città, dall'altra parte c'è la parte turistica... lusso, e lusso senza misure morali.

Ma quelli che vanno di là non si accorgono di questo? Gli analisti sociopolitici non si accorgono? Quando non si vuol vedere non si vede, si guarda da una parte soltanto".

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