Immigrati in piscina, prete difeso dal vescovo E Forza Nuova minaccia

All'omelia un emissario affiancherà il sacerdote «antifascista». Il movimento: verremo a vigilare

Stefano Zurlo

Dopo la piscina, un bagno di polemiche. Interminabili e incontrollabili. Sembra di stare dentro una saga a puntate, ma fuori dai confini del buonsenso: don Massimo Biancalani da una parte, i militanti di Forza Nuova dall'altra. Semplificando: destra destra contro un presunto cattocomunista, ma anche difesa dell'identità contro il multiculturalismo e via elencando nervi scoperti. In mezzo i migranti che lavorano per una onlus e che don Massimo aveva immortalato a bordo vasca, e poi fra spruzzi, scherzi e linguacce, tutti in ammollo per contrastare la feroce calura. E premiati per aver servito, gratis, come camerieri per qualche sudatissima sera.

Quelle spensierate immagini estive hanno scatenato un pandemonio e ora ci si mette pure il vescovo di Pistoia, teatro dell'evento e della contesa a fior di pelle: don Fausto Tardelli annuncia che domenica il vicario generale concelebrerà la messa con don Massimo. Insomma, gli porterà la stima e la solidarietà della Chiesa locale e del suo capo. E questo per fermare in qualche modo l'inarrestabile deriva, con i ragazzi di Forza Nuova pronti a marciare domenica sulla chiesa per vigilare, come una specie di Sant' Uffizio, sulla dottrina di don Massimo. Che a sua volta, in un clima incandescente, se n'era uscito a freddo con una frase non proprio ecumenica, anzi un invito a nozze per alzare un polverone. Nel postare sui social le foto degli immigrati in costume, aveva sciabolato questo commento: «Loro sono la mia patria, razzisti e fascisti i miei nemici».

Da lì è cominciato tutto.

Giorni e giorni avanti fra provocazioni, ripicche, dispetti, trasformando una nuotata refrigeratrice di mezza estate in una diatriba nazionale. Addentata dai media e cavalcata dai politici con evidente smarrimento, come avrebbe detto l'Ariosto, del senno.

Ora dunque interviene anche il vescovo, preoccupato per l'escalation degli eventi, gli insulti, le minacce fuori controllo. Perfino le gomme delle biciclette tagliate senza pietà «Credo - afferma don Tardelli - che qui si stiano oltrepassando i limiti. Spero solo che si voglia scherzare, anche se lo scherzo mi pare di cattivo gusto». Il vescovo prende le sue contromisure e invia il suo vicario, don Patrizio Fabbri, a dire messa domenica insieme al parroco sotto inchiesta. E su questo versante è da registrare un pasticcio ulteriore perché in prima battuta si era capito che don Fabbri avrebbe sostituito e non affiancato il prete antifascista. Insomma, c'era il dubbio che i vertici della Chiesa volessero commissariare la tonaca un po' troppo esagitata nella difesa dei profughi. Ora arriva la correzione, ma il sospetto rimane: Tardelli striglia pubblicamente i «sacrileghi» di Forza Nuova, ma in qualche modo cerca di ridimensionare un tantino anche il sacerdote che per aver portato alcuni rifugiati senegalesi, gambiani e nigeriani in acqua e soprattutto per quel commento sciagurato sulla patria, il fascismo e tutto il resto si è guadagnato un sacco di nemici illustri. Da Daniela Santanchè a Matteo Salvini che gli ha dedicato un ritrattino niente male: «Questo Massimo Bancalani, prete anti-leghista, antifascista e direi antiitaliano, fa il parroco a Pistoia. Non è un fake, è tutto vero. Buon bagnetto». Un simpatico quadretto subito fatto a pezzi dalla nomenklatura del Pd. Fra tutti il senatore pistoiese Vannino Chiti: «La Lega e Salvini si devono vergognare. Don Biancalani è come don Milani». Ora il vescovo ci mette una pezza: «Da quello che leggo si vorrebbe profanare la SS.

Eucaristia, con l'assurda motivazione di andare a controllare l' operato di un prete mentre celebra un Sacramento. Richiamo tutti con forza alla ragione».

Sembra facile, ma don Massimo ha già scavato la trincea sul sagrato: «Se si presenteranno con simboli e bandiere - ha anticipato a Repubblica - li caccerò fuori a calci».

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