Era stata più volte ventilata, ora il Consiglio dei ministri ha dato il via libera a sorpresa alla tassa sugli extraprofitti delle banche. La misura è stata voluta dal ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, e prevede, per il solo anno 2023, un prelievo del 40% sugli extraprofitti delle banche, determinati dai rapidi aumenti dei tassi d'interesse dalla Bce e dal non altrettanto rapido adeguamento degli interessi attivi riconosciuti alla clientela. Il ministro Giorgetti «ha approvato una norma di equità sociale, che è un prelievo sugli extraprofitti delle banche limitato al 2023», ha spiegato il ministro delle Infrastrutture e vice premier Matteo Salvini in conferenza stampa, dove non era presente il ministro Giorgetti. Tutti gli introiti saranno destinati a due voci: aiuto ai mutui prima casa e taglio delle tasse». Come ha spiegato Salvini, durante la presentazione delle misure, il gettito atteso da questo prelievo alle banche dovrebbe essere di «alcuni miliardi», risorse fresche che saranno utilizzate in vista della manovra di bilancio 2024.
«L'innalzamento dei tassi della Bce ha portato ad un innalzamento del costo del denaro per famiglie e imprese», spiega Salvini, a cui non è seguito «un altrettanto solerte, veloce e importante aumento» della remunerazione dei depositi. «Quindi in questo gap si verrà a contare un 40% di prelievo dagli extraprofitti multimiliardari delle banche».
L'imposta straordinaria sarà da versare «entro il sesto mese successivo a quello di chiusura dell'esercizio antecedente a quello in corso all'1 gennaio 2024». Il prelievo non «sarà deducibile ai fini dell'imposta sui redditi e dell'imposta regionale sulle attività produttive».
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