Roma - Ridurre le tasse per rendere le imprese più competitive sarebbe possibile se si riuscisse a effettuare una spending review mirata e senza improvvisazione. È questa la proposta che Confimprenditori metterà in campo oggi in un convegno alla Camera al quale parteciperanno, tra gli altri, il viceministro dell'Economia, Pier Paolo Baretta, e il leader di Sc, Enrico Zanetti. La confederazione guidata da Stefano Ruvolo presenterà il «Rapporto 2017 su crescita e lavoro» nel quale si sottolinea come la riduzione dell'aliquota Ires (l'imposta sui redditi della società) dal 24 al 20%, in modo da allinearla alla media europea, costerebbe circa 5,8 miliardi. Questa spesa potrebbe essere facilmente coperta se si attuasse una revisione della spesa triennale del valore di circa 25 miliardi. Tra le voci di costo da aggredire, secondo Confimprenditori, ci sono: la razionalizzazione delle partecipate degli enti locali (che può valere fino a 3 miliardi), la riduzione di alcune agevolazioni fiscali inutili che può valere fino a 7 miliardi all'anno, mentre fino a 9,5 miliardi all'anno si possono recuperare tagliando i trasferimento di Stato e Regioni alle imprese (incluso il miliardo e mezzo destinato al trasporto ferroviario).
Il report di Confimprenditori inoltre punta il dito contro lo split payment che ha tolto 18 miliardi di liquidità a imprese e professionisti (800 euro al mese in
media), mentre il raddoppio della tassa sui licenziamenti previsto dalla manovra 2018 costerà alle aziende tra 600 milioni e un miliardo di euro. Senza contare che i debiti della pa verso le imprese valgono ancora 35 miliardi.