Cronache

Indagine dei tecnici sul cranio di Gioele. La verità nascosta nei granelli di terra

Comparazione di materiali per capire il luogo della morte

Indagine dei tecnici sul cranio di Gioele. La verità nascosta nei granelli di terra

Dov'è morto il piccolo Gioele? Il suo corpo, che non è stato rinvenuto per intero, è stato spostato dal luogo in cui il bambino ha perso la vita? Sono le domande a cui dovranno rispondere i geologi e gli entomologi forensi che alle 15 di ieri al Dipartimento di Geologia forense dell'Università di Messina hanno eseguito un esame sul cranio di Gioele rinvenuto poco distante dai resti del suo corpicino. Quest'ultimo distava circa 400 metri in linea d'aria dal traliccio dell'alta tensione vicino al quale è stata rinvenuta morta la mamma, Viviana Parisi, che il 3 agosto si è inoltrata a piedi nelle campagne di Caronia con il figlio Gioele di 4 anni, facendo perdere le tracce. Il suo corpo fu rinvenuto l'8 agosto, mentre quel che resta del piccolo, che si pensa sia stato trascinato e in parte mangiato da animali selvatici, fu ritrovato da un volontario il 19 agosto.

L'obiettivo dell'esame di ieri è quello di analizzare i granelli di terra trovati nel cranio per compararli con quelli repertati nella zona del ritrovamento. Questo accerterà anche l'ipotizzato avvenuto spostamento del corpo per trascinamento da parte degli animali presenti nell'area boschiva di Caronia, più che altro suini neri dei Nebrodi, cani e volpi. Probabilmente la prossima settimana il cranio sarà sottoposto a un nuovo esame da parte del pool di esperti nominati dalla procura. Servirà ad esaminare l'entità del trauma che è stato evidenziato nel cranio dove, durante l'autopsia, sono state rinvenute «micro tracce di sangue» con «infingimento osseo» che stanno a indicare che il piccolo avrebbe preso una botta che gli ha causato un'emorragia cerebrale. Il bambino, dunque, avrebbe sbattuto la testa, ma non si sa se ciò è avvenuto a causa dell'incidente stradale, malgrado sia ritenuto probabile visto che la procura ritiene che non fosse assicurato al seggiolino, e ciò anche se nell'auto non sono state rinvenute tracce ematiche, oppure nelle campagne di Caronia, né si sa se sia stato questo colpo in testa ad averne causato il decesso.

Il procuratore di Patti Angelo Cavallo ha disposto anche un altro accertamento irripetibile per ricostruire la dinamica dell'incidente stradale avvenuto il 3 agosto nella galleria Pizzo Turda, sull'A20 Messina-Palermo, in zona Caronia, tra l'Opel Corsa di Viviana Parisi e un furgoncino dell'Anas che la donna stava sorpassando. L'entità dell'incidente è stata importante, visto che nell'Opel Corsa è scoppiata una ruota e due nel furgoncino e i testimoni parlano di fumo e polvere che hanno invaso la galleria.

Il conferimento dell'incarico agli ingegneri Santi Mangano e Roberto della Rovere quali periti sulla dinamica del sinistro è in calendario per il 4 settembre, giorno in cui ci sarà un altro conferimento di incarico all'ingegnere Antonio Consalvi che si occuperà di estrapolare, copiare e analizzare i contenuti del cellulare che Viviana aveva lasciato a casa e il suo tablet.

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