Tra inferno e abisso Italia divisa: il Sud brucia ma il Nord è sott'acqua

Il 70% degli incendi è per mano dell'uomo. Curcio (Protezione civile): servono 3 miliardi

Tra inferno e abisso Italia divisa: il Sud brucia ma il Nord è sott'acqua

Italia divisa in due, ma unita dall'emergenza. La furia del maltempo al Nord e l'Inferno al Sud stanno devastando il Belpaese. Che tanto bello rischia di non essere più, se si pensa che solo nella provincia di Oristano l'area dovorata dalle fiamme supera per dimensioni il Comune di Firenze.

Lo ha sottolineato davanti alla commissione Ambiente della Camera il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. «Alluvioni e incendi stanno sancendo una spaccatura del paese - ha detto -. Sono arrivate richieste di mobilitazione nazionale dalla Regione Sicilia e di deliberazione dello stato di emergenza da alcune Regioni. Stiamo assistendo a una serie di incendi importanti nella regione siciliana con alcune evacuazioni preventive, mentre stanotte (ieri per chi legge, ndr.) abbiamo assistito a un'altra ondata di maltempo nel lecchese, con evacuazioni preventive di alcuni campeggiatori, così come nella zona di Como, particolarmente interessata dagli eventi di intensa pioggia e conseguenti alluvioni».

A Como il lago è esondato ed è altissimo il rischio frane. Piogge devastanti anche nel bacino dell'Adda e in Valtellina, con strade chiuse a singhiozzo. A Riva del Garda una colata di fango ha sommerso un hotel. Esondato anche l'Isarco, con Chiusa finita sott'acqua. Problemi per il maltempo anche nel Milanese. I presidenti di Piemonte, Emilia Romagna e Lombardia hanno già chiesto lo stato d'emergenza.

Il 2021 è un anno complicato anche sul fronte roghi: peggiore rispetto ai tre anni precedenti ma non tragico come il 2017. In Sardegna tra 24 e il 26 luglio ci sono state 800 persone evacuate e 10mila ettari distrutti. Ieri le fiamme non hanno concesso tregua alla Sicilia, in particolare alla provincia di Palermo. Devastata la Madonia, le aziende agricole di Gangi e Lipari, dove 30 ettari di macchia mediterranea sono ora cenere e molte abitazioni sono state danneggiate. Fiamme dolose anche nel bosco Rogadeo (Bari), area che rientra nel Parco nazionale dell'Alta Murgia.

La campagna anticendi nel 2021 annovera già 38mila interventi dei vigili del fuoco (50 contemporaneamente solo il 1 agosto) e non poche polemiche. «Ho sentito qualche volta qualche lamentela sui tempi: guardate gli aerei sono mezzi molto delicati, i canadair sono mezzi che hanno delle procedure anche aeronautiche, non sono ambulanze», dice Curcio, evidenziando le difficoltà operatie che incontrano i piloti, con una flotta che andrebbe riammodernata. Fra i 30 mezzi oggi attivi, due Canadair sono co-finanziati dalla Commissione europea: dislocati presso il nostro territorio, ma dislocabili in qualunque altra nazione ne faccia richiesta.

«Per completare gli interventi connessi con gli eventi di protezione civile di dissesto idrogeologico da ottobre 2019 a dicembre 2020 abbiamo censito un fabbisogno di 4 miliardi di euro - ha concluso il numero uno della Protezione Civile -. Di questo fabbisogno, lo Stato ne ha soddisfatto in linea di massima circa 1 miliardo, tra Fondo per le emergenze nazionali e Fondo di solidarietà europeo. Rimangono 3 miliardi suddivisi da una parte nei danni a privati e aziende, dall'altra nella riduzione del rischio residuo». C'è poi un problema di governance, che per legge dev'essere regionale, ma che funzionerebbe meglio rafforzando il livello nazionale.

Purtroppo il 70% degli incendi in Italia nel 2020 è responsabilità dell'uomo: il 57,4% è doloso e il 13,7% colposo. «Sommando i dati, siamo quindi al 72% - ha detto il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, citando i dati di Legambiente relativi al 2020 -.

Inoltre, il 55% degli incendi colposi e dolosi è concentrato su 4 regioni: Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Quello che è preoccupante è la variazione rispetto al 2019. I reati sono infatti aumentati dell'8% e la superficie boscata e non boscata bruciata è aumentata del 18%, cioè un quinto in più».

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