"Io aggredito fisicamente e processato come sionista soltanto per le mie idee"

Quando successo a Pisa è l'ultimo atto di un'escalation che sembra non finire

"Io aggredito fisicamente e processato come sionista soltanto per le mie idee"
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Un professore aggredito, processato per "sionismo" - qualunque cosa voglia dire per i contestatori - e che finisce al pronto soccorso. Quando successo a Pisa è l'ultimo atto di un'escalation che sembra non finire. "Mi accusano di essere un sionista - racconta il docente nel pomeriggio di una giornata difficile - solo perché non sono pro Pal e perché, insieme a un'altra collega, sono l'unico a essersi opposto alle scelte dell'Ateneo di non restare neutrale in questa vicenda". In effetti le azioni degli "studenti", negli atenei, sono spesso assecondate da un clima a cui pochi si oppongono, rischiando in prima persona. È quello che è accaduto a Rino Casella (foto) il giurista che stava tenendo la lezione che è stata interrotta dal blitz degli "studenti" pro Pal. "Non mi è stato solo impedito di fare lezione - ha spiegato - ma sono stato anche aggredito fisicamente, soprattutto perché mi sono preso calci e pugni quando ho cercato di fare da scudo a uno studente picchiato solo per avere tentato di strappare di mano ai manifestanti una bandiera palestinese". Il rettore, Riccardo Zucchi, è stato tra i primi a intervenire: "Stigmatizziamo con fermezza ogni forma di violenza, da chiunque provenga - ha detto - e ci dissociamo nel modo più assoluto da simili comportamenti. La posizione del nostro Ateneo sulla pace e sul dialogo è chiara e coerente, come dimostrano i nostri atti ufficiali". "Ringrazio il rettore per la solidarietà che mi ha subito espresso - ha detto Casella - ma credo che ora abbia il problema di garantire l'incolumità di professori, dipendenti amministrativi e studenti che non possono diventare un bersaglio di alcune centinaia di esagitati che vogliono imporre le loro idee con la forza". Il ministro Anna Maria Bernini aveva già condannato con forza l'accaduto: "Le università - ha scandito - non sono zone franche dove è consentito interrompere lezioni o aggredire professori. Quanto accaduto all'ateneo di Pisa è intollerabile". Ricordando "dinamiche già viste lo scorso maggio al Campus Einaudi di Torino", ma anche altrove, di "un'escalation preoccupante" ha parlato la presidente dell'Ucei Noemi Disegni. Dal centrodestra sono arrivate parole inequivocabili. "Siamo di fronte ai soliti violenti della sinistra" ha attaccato in una nota il deputato di Fdi Giovanni Donzelli, mentre il capogruppo Galeazzo Bignami ha parlato di un "episodio gravissimo". E che la violenza sia "inaccettabile" e "sbagliata", ieri lo hanno ammesso anche alcuni esponenti del Pd. Ma per la Lega è stato il segretario nazionale a intervenire, il vice presidente del Consiglio Matteo Salvini, manifestando "solidarietà al professore aggredito perché non si è voluto schierare con i pro Pal.

Il clima di odio è sempre più preoccupante e fuori controllo" ha detto. E Luigi Marattin del Partito liberaldemocratico ha annunciato un'interrogazione per sapere "se i responsabili di questa vile aggressione sono stati perseguiti o meno".

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