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"Irritato da candidatura Roma". Salvini non va al vertice dal Cav

Salvini: "Seppur io abbia il triplo dei voti di qualcun altro non vado a forzare la mano". Infastidito dalla candidatura di Rita Dalla Chiesa, fa saltare il vertice con il Cav

"Irritato da candidatura Roma". Salvini non va al vertice dal Cav

Matteo Salvini non parteciperà all'incontro fissato da Silvio Berlusconi per definire le candidature del centrodestra alle prossime amministrative. Secondo quanto si apprende Salvini avrebbe mostrato irritazione per come è stata gestita la vicenda per la corsa a sindaco di Roma che ieri avrebbe individuato in Rita Dalla Chiesa la possibile candidata. "Il rifiuto a partecipare al vertice non è legato alla persona - fanno sapere le stesse fonti - ma esclusivamente al modo con cui è stata gestita la vicenda".

"Il mio obiettivo è quello di andare insieme dappertutto, in ogni città". Parlando dei rapporti con i partiti di centrodestra, a margine di un incontro a sostegno al candidato sindaco del Carroccio, Alessandro Canelli, Salvini invita gli alleati a un maggior dialogo sui candidati e sui programmi da presentare alle imminenti elezioni comunali. "Seppur io abbia il triplo dei voti di qualcun altro non vado a forzare la mano - ha messo in chiaro - ma dove ci sono l'uomo e il programma si deve partire subito". Ieri sera, nel day after all'incontro ad Arcore tra Berlusconi, la Meloni e Salvini, è infatti spuntato il nome di Rita Dalla Chiesa, promosso da Fratelli d'Italia. Una mossa che ha infastidito Salvini. Che diserterà l'incontro di oggi con Berlusconi, fissato proprio per trovare la quadra sulle candidature del centrodestra alle prossime elezioni amministrative.

"Matteo - fanno sapere fonti vicine al Carroccio - non ha gradito il modo in cui è gestita la vicenda". Salvini, viene spiegato, si è detto "irritato" non per il nome in sé, ma per la strategia da "totonomi" utilizzata nella Capitale. Gli occhi erano tutti puntati su Fabio Rampelli, ex colonnello di An ora capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera e designato come possibile candidato sindaco. Ma da lui nessun annuncio di discesa in campo. "C'è un nome importante su cui stiamo lavorando", ha confessato ieri sera. Quel nome è quello della figlia del generale Carlo Alberto dalla Chiesa ucciso dalla mafia a Palermo nel 1982. Insistenti rumor avevano indicato anche Simonetta Matone, giudice e ospite "fedelissima" di Porta a Porta, e l'ex presidente della Camera Irene Pivetti. Di certo Fdi, forte delle percentuali che danno il partito della Meloni in ascesa, oggi mette in chiaro alcune cose. "Siamo a disposizione della coalizione di Roma - aveva detto Rampelli - ma non ci si può far imporre un candidato sindaco di cui noi non abbiamo stima sul piano politico". "Deve valere lo schema di Bologna - ha detto il senatore di Forza Italia, Francesco Giro - la coalizione deve presentarsi con un candidato unitario perché vogliamo vincere".

L'importante, sottolineano in casa azzurri, che si faccia "in fretta".

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