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Jacopo Fo molla l'M5S sui migranti: "Porti chiusi? Tornerò a non votare"

L'amarezza del figlio del premio Nobel Dario: "Mi sono dato un tempo per giudicare il governo. Certo con porti chiusi e flat tax a favore dei ricchi..."

Jacopo Fo molla l'M5S sui migranti: "Porti chiusi? Tornerò a non votare"

Sul tema dei migranti, la base del MoVimento Cinque Stelle è tutto meno compatta, questo lo sapevamo da tempo. Chi aderisce a una linea immigrazionista e terzomondista "alla Fico" e chi invece non esita a schierarsi con Luigi Di Maio che a suo tempo aveva definito le ong "taxi del mare", suscitando dure polemiche fra i militanti. Oggi però i grillini perdono un grande elettore proprio sulla nuova linea dura adottata in merito alla questione della nave Aquarius: Jacopo Fo, figlio del premio Nobel Dario. Intervistato da Repubblica, l'attore ed attivista di sinistra esterna tutta la propria amarezza.

"Sono allarmato dalle posizioni sull'immigrazione, è una situazione molto pericolosa, c'è il rischio che l'Italia sia complice di nuovi massacri in Libia - protesta - Io come tanti ho votato il M5S sperando in un vero cambiamento. Mi sono dato un tempo per giudicare questo governo. Aspetto i fatti, mi sono detto. Certo se i fatti sono chiudere i porti a donne bambini e disperati o la flat tax a favore dei ricchi tornerò a non votare come ho fatto per molti anni. "

"Ho molti amici nei cinquestelle - prosegue Fo - Il disagio c'è, inutile negarlo. Il nostro problema non è l'Europa né l'immigrato come Salvini continua a sostenere. Il problema è la burocrazia che è una tassa del 10% su tutti e lo spreco di soldi pubblici. Ma la narrazione della Lega sull'immigrazione ha vinto. Gli italiani vogliono questo. E non da oggi."

Tuttavia il figlio del premio Nobel non vede molte alternative: "L'alternativa quale sarebbe? La politica fatta da Minniti? E prima di lui da Berlusconi e Monti?".

Insomma, per gli ultimi dei comunisti le speranze sembrano proprio perdute.

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