Cultura e Spettacoli

Junior Cally si scusa, Amadeus "apprezza". Il rapper contestato fa la pace con Sanremo

Il cantante: «Insopportabile la sola idea della violenza sulle donne». Caso chiuso

Junior Cally si scusa, Amadeus "apprezza". Il rapper contestato fa la pace con Sanremo

Insomma il caso è chiuso. Dopo giorni di polemica, bagarre sui social e silenzi della Rai, il rapper Junior Cally si è scusato e quindi sarà regolarmente in gara al Festival di Sanremo. In un lungo post su Instagram ha scritto che «moltissime persone, forse che si avvicinano al rap per la prima volta, si sono sentite ferite. Me ne dispiaccio profondamente, non era e non sarà mai mia intenzione ferire qualcuno». Junior Cally, ossia il rapper mascherato, ha poi aggiunto: «Trovo insopportabile la sola idea della violenza contro le donne, in ogni sua forma. Sono un ragazzo, un uomo che fa del rispetto, non solo delle donne, ma degli esseri umani, uno dei suoi valori cardine». Prontamente Amadeus, che aveva appena assistito alle sue prove all'Ariston di Sanremo, ha risposto: «Apprezzo le tue parole, non avevo dubbi sul tuo pensiero». Caso praticamente chiuso e adesso vedremo come verrà accolta la canzone in gara di Junior Cally, che si intitola No grazie, ha riferimenti espliciti a Salvini e Renzi e comunque sfoggia un vigoroso antipopulismo.

In questo brano non ci sono riferimenti misogini né allusioni a violenza sulle donne come invece nella canzone che ha scatenato le polemiche. Junior Cally, che in realtà si chiama Antonio Signore, ha 28 anni e arriva da Focene in provincia di Roma, ha pubblicato nel 2017 il brano Strega con video e testo molto espliciti. A scatenare polemiche soprattutto questi versi: «Lei si chiama Gioia, ma beve poi ingoia/ Balla mezza nuda, dopo te la da/ Si chiama Gioia perché fa la troia/ Sì, per la gioia di mamma e papà». Apriti cielo. Le (comprensibili) critiche sono state praticamente bipartizan e hanno coinvolto anche il presidente della rai, Marcello Foa, che le ha definite «eticamente inaccettabili». Per alcuni giorni è stato un susseguirsi di prese di posizione, richieste, accuse. Da Salvini, che gli ha augurato di «andare in galera e non a Sanremo», fino alle donne del Pd e alle varie associazioni di consumatori, i tweet e i lanci d'agenzia sono stati al livello delle migliori battaglie politiche, e anche questa frenesia ha portato molti a chiedersi se, in una fase così convulsa della politica, non sarebbe stato meglio destinare le energie a scopi più importanti.

In ogni caso ora, in perfetto stile sanremese, tutto sembra destinato a finire nel nulla. Salvo improbabili colpi di scena, Junior Cally canterà in gara la propria canzone (che tra l'altro per i critici musicali è una delle più efficaci) e anche questa bagattella passerà presto nel dimenticatoio per tutti tranne che, forse, per la carriera di Junior Cally. Fino a pochi giorni fa era pressoché sconosciuto al grande pubblico e, di sicuro, era un nome oscuro per il telespettatore medio di Raiuno.

In pochi giorni la sua popolarità è cresciuta a cento all'ora e, senza dubbio, farà così anche il suo calendario di concerti, che è poi il vero effetto delle polemiche.

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