La kermesse ciellina spiazzata da Galantino ha nostalgia della Dc

Il segretario della Cei oggi al meeting dopo le polemiche Amicone: "Si è espresso con passione, sbagliati gli insulti"

La kermesse ciellina spiazzata da Galantino ha nostalgia della Dc

Seguaci del vescovo Nunzio Galantino, ma non troppo. Antipolitici, ma non in salsa grillina. Semmai nostalgici dei tempi in cui la politica faceva il suo mestiere in un modo diverso. Ad esempio quando c'era la Dc. Il Meeting si è aperto ieri e il popolo di Comunione e liberazione - nella versione allargata che si dà appuntamento da 35 anni a Rimini - si è ritrovato nella scomoda posizione di rispondere a una serie di accuse. Intanto quella di avere adottato in pieno le tesi del segretario generale della Cei. Contro alcuni partiti (di centrodestra) e contro la politica in generale.

Oggi il vescovo parteciperà a un incontro che si annuncia come il più atteso della sette giorni ciellina. Forse più di quello del premier Matteo Renzi. Merito dei suoi attacchi, prima ad alcuni partiti accusati di «cercare voti sulla pelle» degli immigrati. E poi alla politica in generale, definita un «harem di cooptati».

Giorgio Vittadini, presidente della fondazione per la Sussidiarietà, esponente di punta del Meeting, ha preso le difese di Galantino. Ieri ha precisato che il vescovo «è stato invitato, non per questo, tanto tempo fa». Il messaggio è chiaro: gli inviti a Rimini non sono dettati dalla cronaca. Ma non c'è dubbio sul fatto che un po' di sintonia con le tesi radicali di Galantino ci sia. In particolare – spiega ancora Vittadini - «sull'idea di riprendere la politica in modo diverso». «I partiti, tutti i partiti, devono tornare espressioni della base. Sezioni, movimenti, sindacati, sono realtà che devono diventare di nuovo centrali. E lì - spiega - che si fa la selezione dei politici».

Una versione molto diversa rispetto alla condanna della politica come «harem», insomma. Più un'adesione al discorso che il vescovo avrebbe dovuto tenere a Trento, dove elogiava la politica come si faceva ai tempi di De Gasperi.

L'antipolitica non trova spazio tra il popolo di Cl. Lo conferma Luigi Amicone, direttore della rivista Tempi e «ciellino di base», che nei giorni scorsi aveva criticato apertamente Galantino: «I ciellini non possono essere antipolitici. Siamo stati educati a considerare tutte le cose della vita, politica compresa, come delle cose serie. Non abbiamo nessuno spirito grillino».

Oggi all'incontro, dedicato a Persona e senso del limite Galantino incasserà comunque applausi e consensi. «Comunione e liberazione è un movimento ecclesiale», ricorda Amicone. Come dire, l'obbedienza alla Cei è certa. Anche nella versione che attacca la politica che Cl non ha mai disdegnato. Ma il direttore di Tempi non rinuncia a criticarlo: «Ha fatto bene a esprimersi con convinzione e passione. Ma insultare le persone è sbagliato».

Altra accusa al Meetig di Rimini è quella di essersi convertito al Pd di Renzi. Respinta al mittente da Vittadini: «Nel Meeting c'è da sempre l'idea di un dialogo sui i problemi concreti.

C'è anche la politica, ma noi non vogliamo prendere posizione a favore di un partito perché il Meeting non è espressione di un partito. Abbiamo sempre dialogato con tutti, soprattutto con le istituzioni. Se in questo momento ci sono più ministri di una parte, dialoghiamo con questi».

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