Kim, l'ultimo stalinista che fa paura al mondo

Incarna al «meglio» la figura del tiranno comunista Lui ricco e ciccione mentre la popolazione è in miseria

Kim, l'ultimo stalinista che fa paura al mondo

A 33 anni, il dittatore della Corea del Nord, si è regalato la bomba. Kim Jong-un, il più giovane capo di stato del pianeta, con la faccia da porcellino d'India, domani festeggia il compleanno. Pochi lo conoscevano fino al 18 dicembre del 2011 quando alla morte del padre, tiranno come il nonno, è diventato il «Grande successore» del paese asiatico fermo al peggiore stalinismo.Del giovane Kim esisteva solo una foto in bianco e nero all'età di 11 anni, in divisa da soldatino dell'armata rossa coreana, e poi più nulla. A tal punto che era stato soprannominato il «figlio senza volto» di Kim Jong-il, il defunto «Caro leader». Gli altri due fratellastri si sono eliminati da soli nella corsa alla successione. Il primogenito, Kim Jong Nam, che vive in semi esilio a Macao, cadde in disgrazia nel 2001 quando venne pizzicato mentre tentava di entrare in Giappone con un passaporto falso. Non si trattava di una missione segreta, ma voleva farsi un giro nella Disneyland di Tokyo. Stessa sorte per l'altro fratello, Kim Jong Chul, che a Singapore seguì, sotto mentite spoglie, un concerto di Eric Clapton.Il futuro «grande successore» è stato mandato a studiare in Svizzera alla Scuola internazionale di Berna, in incognito, con il falso nome Pak Chol. Il cuoco di famiglia scappato in Giappone ha raccontato che Kim Jong-un parla inglese, tedesco e francese. I suoi compagni di classe lo ricordano per la passione per il basket. Il suo mito era Michael Jordan e continua a seguire in tv il campionato Nba americano. Nel 2013, da due anni al potere, ha invitato il giocatore di pallacanestro Dennis Rodman facendosi fotografare al suo fianco durante una partita a Pyongyang.Durante gli studi liceali in Svizzera il futuro tiranno amava sciare, ma disegnava pure fumetti ed era affascinato da Jean-Claude Van Damme, l'attore di Hollywood macho delle arti marziali.Una volta rientrato in patria ha ottenuto due lauree ed un anno prima della morte del padre, da capitano dell'esercito è schizzato al grado di Daejang, generale. All'annuncio dell'insediamento tutti lo consideravano un «dittatore bambino», ma si è ben presto dimostrato spietato e con il pallino del nucleare. Lo zio, Jang Song-Thaek, che pensava di controllarlo è stato messo a morte come «feccia del partito». Su ordine del nipote l'hanno chiuso in una gabbia per venir sbranato da decine di cani feroci. Lo scorso anno, il ministro della Difesa, Hyon Yong-chol, reo di aver schiacciato un pisolino durante un vertice militare e osato contraddire più vole il dittatore è stato giustiziato con armi pesanti. Nel 2015 almeno 15 alti funzionari del regime sono finiti davanti al plotone di esecuzione.Alto un metro e 75 ed evidentemente sovrappeso, il dittatore ciccione soffrirebbe di diabete e non disdegna la bottiglia, come il padre. Oltre alla corsa all'atomica si è distinto per editti folli o stravaganti, fra leggenda e realtà. Il più ridicolo è l'ordine che tutti i sudditi del regno nord coreano dovevano avere al massimo i capelli lunghi due centimetri, comprese le donne, che potevano, però, portare il caschetto. L'esempio era lo stesso leader, ma ultimamente si è lasciato crescere la chioma nera a sfumatura alta. Forse perché tende all'obesità ha proibito l'importazione delle merendine dalla Corea del Sud per mantenere in forma il popolo. Kim Jong-un ha imposto il «fusorario di Pyongyang». La lancetta dell'orologio in Nord Corea è indietro di 30 minuti per restare a metà fra Pechino e Seul-Tokio. Ovviamente i nord coreani hanno inventato il miracoloso farmaco Kumdang-2, che secondo l'annuncio dell'agenzia di stato cura Aids, Ebola e cancro. Il grande successore è stato eletto per la quinta volta di seguito l'uomo più elegante della Nord Corea nonostante indossi quasi sempre una casacca maoista nera, anche se fatta su misura e talvolta gessata.Il culto della propaganda mediatica e della personalità è ossessivo, ma con tecniche copiate dall'Occidente. Nel 2012 ha addirittura annunciato il suo matrimonio, segreto di stato ai tempi del padre e del nonno, con Ri Sol-ju, ballerina e cantante. La coppia avrebbe solo una figlia Kim Ju-ae, non ancora un erede maschio.Kim Jong-un ama farsi riprendere e fotografare ovunque dal centro di comando per il lancio di missili e mentre firma l'ordine per far esplodere la bomba nucleare di ieri fino alle fabbriche di biscotti o nel negozio di calzini. L'aspetto paradossale è che in tante immagini lui sorride e le soldatesse, il pubblico oppure i bambini attorno al grande capo piangono, evidentemente di gioia. Da generale si è auto appuntato i gradi di Maresciallo diventando il comandante supremo di un esercito di oltre 1 milione di uomini con una pletora di ufficiali anziani, che fanno buon viso a cattivo gioco, ma in molti non sopportano il giovane dittatore. Ogni volta che si muove è ridicolmente attorniato da militari, che prendono nota di qualsiasi suo appunto con evidente servilismo misto a terrore. Ogni tanto la macchina della propaganda si inceppa, come nel caso della foto incautamente circolata che immortalava il tiranno mentre scruta l'orizzonte, durante un'esercitazione, con un binocolo, ma al contrario.Kim Jong-un alza la voce pure con gli unici alleati, i cinesi, che non lo hanno mai invitato a Pechino. Lo scorso dicembre ha fatto rientrare in patria la banda musicale di stato, che doveva suonare in Cina, come schiaffo diplomatico.

I richiami all'olocausto nucleare sono continui e pure nel discorso alla nazione di Capodanno il dittatore ha dichiarato al popolo di essere pronto alla guerra, se provocato. Sei giorni dopo ha fatto esplodere una bomba nucleare.

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