L’Europa boccia la dicitura “senza olio di palma”

Il Parlamento europeo ha approvato un emendamento che, pur anche senza citare l'olio di palma, vieta "che nelle etichette dei cibi siano pubblicizzati ingredienti non presenti, ma solo quelli effettivamente contenuti nel prodotto, per tutelare i consumatori dal proliferare di pubblicità ingannevoli o suggestive"

L’Europa boccia la dicitura “senza olio di palma”

Lo slogan "senza olio di palma" finisce nel mirino di Bruxelles. Il Parlamento europeo, nel corso della commissione parlamentare Affari economici e monetari, ha approvato un emendamento che, pur non facendo esplicito riferimento a questo tipo di olio, chiede di "vietare che nelle etichette dei cibi siano pubblicizzati ingredienti non presenti, ma solo quelli effettivamente contenuti nel prodotto, per tutelare i consumatori dal proliferare di pubblicità ingannevoli o suggestive".

Gli eurodeputati Alberto Cirio della Commissione Ambiente, Salute e Sicurezza Alimentare, e Fulvio Martusciello della Commissione Econ del Parlamento Ue, spiegano: "Le vicende degli ultimi anni legate ad alcuni prodotti alimentari hanno reso evidente che ormai le grandi catene commerciali tendono a promuovere i prodotti pubblicizzando non gli ingredienti che contengono, ma quelli che non contengono". "Il problema - aggiungono Cirio e Martusciello - è che diciture di questo tipo distolgono l’attenzione da ciò che viene messo nel prodotto al posto dell’olio di palma. E questo non è accettabile. Anche perché sono slogan che con la salute non hanno nulla a che fare, visto che è dimostrato che l’olio di palma, così come altri prodotti, non è nocivo di per sé, ma può diventarlo solo se trattato a temperature molto elevate, cosa che l’industria alimentare italiana non fa".

Il professor Pietro Paganini, intervenendo al Festival del Giornalismo Alimentare, ha applaudito a questa decisione: "Il packaging, cioè la confezione è lo strumento attraverso cui le imprese si contendono i consumatori. Le etichette senza illudono solo il consumatore che un certo prodotto sia più salutare di un altro, e lo rassicurano. Ma non sempre il prodotto è migliore. Il caso dell’olio di palma è emblematico.

Si discrimina l’olio di palma illudendo i consumatori che l’alimento sia migliore, ma in realtà non è così. E se anche ci fosse un miglioramento, per esempio nella riduzione dei grassi saturi, basterebbe affermare che ci sono meno grassi saturi”. “

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