L'addio di Kofi Annan: "I politici di oggi? Non hanno coraggio"

Ultima intervista al "Figaro": "Ai leader del mondo manca la visione per gestire le crisi"

L'addio di Kofi Annan: "I politici di oggi? Non hanno coraggio"

Se n'è andato Kofi Annan, diplomatico e gentiluomo, umanista africano e cittadino del mondo. Sconfitto all'età di 80 anni da una malattia inesorabile, Annan era stato segretario generale dell'Onu, primo e a oggi unico africano di pelle nera a ricoprire quell'incarico, per due mandati consecutivi tra il 1997 e il 2006. Anni difficili, caratterizzati da gravi crisi internazionali e che videro le Nazioni Unite impegnate (spesso, va detto, senza successo) per impedirne la degenerazione. Tanto che nel 2001 il ghanese Annan ricevette il Nobel per la Pace proprio per gli sforzi «in favore di un mondo meglio organizzato e più pacifico».

Sulla figura di Kofi Annan, oggi unanimemente pianto per la sua capacità di dialogo sempre unita a stile ed eleganza, gravano anche alcune ombre. Prima di diventare segretario generale dell'Onu, era stato per quattro anni responsabile delle operazioni di peacekeeping dei «caschi blu», che proprio allora incapparono in cocenti fallimenti: su tutti la tragedia del genocidio in Ruanda e l'atroce episodio della strage di Srebrenica in Bosnia-Erzegovina. Oltre a questi gravi passi falsi, che pure non impedirono ad Annan, grazie al sostegno di Washington, di accedere al massimo incarico dell'Onu, va ricordato lo scandalo «oil for food», il sistema che doveva permettere all'Iraq di Saddam Hussein di vendere petrolio per garantire sussistenza al suo popolo senza poter acquistare armi, ma che degenerò in un sistema di corruzione a livello mondiale. Il figlio di Annan, Kojo, risultò coinvolto in affari poco limpidi, ma il padre ne uscì pulito.

Negli anni successivi a quelli della sua segreteria, Kofi Annan ebbe ancora - nel 2012 - l'incarico di inviato speciale dell'Onu per la Siria, che si rivelò troppo arduo anche per un diplomatico di vasta esperienza quale era. Ormai diventato un riverito uomo del passato, quando ne era richiesto dispensava signorilmente i suoi giudizi sulla politica internazionale, cosa che ha fatto fino a quando la malattia non glielo ha impedito. L'ultimo suo intervento, ripreso dal quotidiano francese Le Figaro, risale alla fine dell'anno scorso. In esso, l'uomo che dedicò la sua vita agli sforzi per un mondo più armonico esprime dubbi e perplessità sulle qualità dei leader politici di oggi.

«Mancano di visione e di coraggio», queste le parole dette al Figaro da Kofi Annan, che giudicava in particolar modo preoccupante la mancanza di iniziativa conseguenza di quei limiti culturali e di personalità. «Il mondo ha vissuto molte crisi anche in passato - diceva l'ex segretario generale delle Nazioni Unite - ma quello di adesso francamente mi pare un disordine grave. La differenza tra allora e oggi a mio avviso sta nella qualità dei politici chiamati ad affrontare i problemi.

Quelli che ho conosciuto nel passato erano dotati di coraggio e di visione, e agivano con la consapevolezza di dover collaborare con gli altri. Oggi queste qualità mancano, e lo stato del mondo attuale è tale da suscitare serie preoccupazioni».

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