Sergio Mattarella soffia contro il vento del sovranismo. Il presidente della Repubblica, intervistato dalla prestigiosa rivista francese La Revue de Politique Internationale, ha attaccato gli euroscettici in vista delle elezioni europee di fine maggio. Tornata elettorale che, con molte probabilità, ribalterà gli equilibri e i rapporti di forza all'interno dell'Eurocamera, a favore di chi l'Ue vuole ribaltarla come un calzino – come l'Europa delle Nazioni e della Libertà dei nazionalisti di Mateo Salvini e Marine Le Pen – e a sfavore del Partito del Socialismo e del Partito Popolare, che perderanno decine di seggi.
"Vi è un gran numero di Paesi che si rovano in situazioni senza precedenti. Ma non credo che questi cambiamenti possano avere conseguenze sul funzionamento del Parlamento, della Commissione e del Consiglio europeo, e meno ancora minacciare l'esistenza dell'Unione", le parole del nostro capo dello Stato alla rivista transalpina, riportate da La Repubblica.
Dunque, l’inquilino del Quirinale, ha aggiunto: "La logica storica che sottende all'integrazione è più forte di tutte le polemiche, di tutte le contestazioni e di tutte le deviazioni".
E a seguire, Mattarella critica la compagine euroscettica: "La gente si interessa sempre più a ciò che accade negli altri paesi dell'Unione ed è consapevole di condividere un destino comune. Lungi dal provare estraneità, come vorrebbero far credere alcuni, gli europei provano un senso di appartenenza crescente. E, paradossalmente, all'origine di questo rinnovato interesse vi sono i movimenti euroscettici. A forza di denigrare le istituzioni e le politiche europee, sono riusciti a mobilitare nuovamente gran parte della popolazione".
Infine, il presidente della Repubblica ha commentato anche la crisi migratoria, ricordando come sia necessaria una politica sull'immigrazione in concertazione tra tutti i Paesi membri: "Dobbiamo lavorare con rapidità ed energicamente, a soluzioni veramente europee: canali di migrazione legali; misure per combattere i trafficanti di esseri umani; mezzi per migliorare le condizioni di vita nei paesi di provenienza.
Non bisogna perdere di vita il fatto che le migrazioni non si dirigono mai verso un solo paese dell'Unione, ma verso l'Europa nel suo complesso. Ripeto: soltanto una soluzione europea può consentirci di padroneggiare un fenomeno che rischia di scuotere il continente. Questo sarà uno dei temi principali della prossima legislatura europea".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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