L'agente immobiliare stupratore aveva già "colpito" almeno tre volte

Due donne si sono rivolte all'Arma, a Bergamo riaperto un caso

L'agente immobiliare stupratore aveva già "colpito" almeno tre volte

Usare un asilo nido per individuare e «rimorchiare» le proprie vittime: c'era anche questo nei sistemi utilizzati da Omar Confalonieri, l'agente immobiliare milanese arrestato due giorni fa dalla Procura milanese che lo sospetta di essere uno stupratore seriale.

Confalonieri è in cella per avere sequestrato una giovane coppia insieme al figlio di otto mesi, avere drogato i genitori e stuprato la donna. Ma contro di lui, raccogliendo l'appello dei carabinieri di Corsico, stanno fioccando segnalazioni di altri casi analoghi. Almeno due giovani donne milanesi si sono rivolte agli inquirenti, e a Bergamo è stato riaperto un caso con caratteristiche simili che era stato archiviato in quanto «a opera di ignoti».

Man mano che passano le ore e prendono forma la personalità di Confalonieri e il suo modus operandi, l'impressione degli investigatori - guidati dal pubblico ministero Alessia Menegazzo - è sempre di più quella di trovarsi di fronte ad un nuovo esponente di una categoria di «lupi» metropolitani, predatori tutti con caratteristiche analoghe: la disponibilità economica, la disinvoltura, e soprattutto un rapporto patologico con la cocaina. Come il genietto delle startup Alberto Genovese, come il manager Antonio Di Fazio: anche Confalonieri appartiene alla stessa categoria criminale. Ma quanti ce ne sono, si chiedono gli inquirenti, in giro come lui?

Anche il sistema di drogare le vittime è un comune denominatore. Cocaina a mucchi nel caso di Genovese, benzodiazepine in quello di Confalonieri. Ma a rendere particolarmente disgustose le regole di attacco dell'agente immobiliare - con sede nella prestigiosa via Montenapoleone - è per gli inquirenti la tattica di usare i bambini come strumenti di «lavoro».

A raccontare l'approccio sono stati, una volta ripresi dall'overdose di psicofarmaci e dalla choc, i due genitori ultime vittime di Confalonieri. Tutto, hanno raccontato, comincia all'entrata dell'asilo nido milanese dove i due portano il loro unico figlio, di otto mesi. Tutto comincia alla fine di settembre, quando la coppia accompagna il piccolo per l'inserimento, il periodo in cui i piccoli iniziano a frequentare l'asilo affiancati dai genitori. Anche Confalonieri è lì, perché anche lui ha un bambino della stessa età, iscritto allo stesso asilo e alle prese con l'inserimento. Ed è lui a restare in classe con il bambino. E in classe conosce la giovane donna che diventerà la sua vittima. La normale conoscenza che si sviluppa in questi casi tra genitori alle prese con gli stessi problemi, diventa per Confalonieri l'occasione per agganciare la sua preda. Parla con la donna, va a prendere il caffè col marito, si scambia i numeri di telefono, mostra il suo volto migliore: quello espansivo e seducente che gli permette anche di essere un venditore di case di successo. I due si fidano. Non possono sapere che Confalonieri ha un passato da stupratore, una condanna sulle spalle da cui (e gli inquirenti ora si domandano come abbia fatto) ha ottenuto dal tribunale la riabilitazione.

Di fatto, Confalonieri è un violentatore incensurato.

Da lì, il piano è tutto in discesa. L'agente immobiliare non fa altro che aspettare l'occasione giusta. Il 2 ottobre, la telefonata: «Ho trovato un box che fa per voi». E inizia l'incubo.

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