Lampedusa, donna denuncia "Tentato stupro da 5 tunisini"

La 50enne abita sulla strada che porta all'hotspot, è stata seguita fin dentro casa. Aggressori cacciati con un bastone

Lampedusa, donna denuncia "Tentato stupro da 5 tunisini"

Cinque stranieri in casa. Simulavano gesti sessuali e se la ridevano dinanzi alla paura stampata sul viso di una 50enne di Lampedusa. Ma la reazione è stata inaspettata. La donna, infatti, è riuscita a mantenere la lucidità e a non farsi prendere dal panico per salvaguardare la propria incolumità. Così ha simulato la presenza in casa di alcuni familiari e ha poi imbracciato un bastone cacciando via il quintetto. Ieri la 50enne, sposata e con figli, che abita lungo la strada che dalla struttura di accoglienza di contrada Imbriacola conduce al centro del paese, ha denunciato ai carabinieri la tentata violenza da parte di cinque magrebini, quasi certamente tunisini ospiti dell'hotspot dell'isola.

Prima l'intrusione in casa, poi baci a distanza, ridacchiando e facendo versi allusivi alla sfera sessuale. La donna teme che la situazione degeneri. Del resto ritrovarsi cinque uomini in casa non è roba di poco conto. Fanno gruppo e continuano a ridere anche quando lei chiama il marito. Stando alla denuncia uno degli stranieri tenta, a questo punto di avvicinarsi come per abbracciarla, ma lei ha l'audacia di afferrare un bastone riuscendo ad allontanare il potenziale aggressore. E tutti e cinque vanno via. I carabinieri hanno avviato le indagini per identificare gli stranieri. Si cerca tra gli ospiti dell'hotspot, in tutto circa 500 nordafricani, quasi tutti tunisini.

Stanno arrivando numerosi. Soltanto lunedì ne sono approdati 143 in due diversi sbarchi. I primi 116 erano stati recuperati in mare dalla Guardia costiera, poi si sono aggiunti altri 27 che sono stati intercettati a bordo di un'imbarcazione in prossimità del porto. Torna in primo piano il dibattito sulla sicurezza nell'isola, che soltanto nei giorni scorsi era stato sollevato dal primo cittadino Totò Martello, che ha denunciato una serie di furti e molestie compiuti proprio dagli ospiti tunisini del centro. Dichiarazioni che hanno innescato una dura polemica con il predecessore Giusi Nicolini, da sempre in primo piano in quanto ad accoglienza degli stranieri.

«Cambiano le rotte delle traversate, che partono sempre più numerose dalle coste tunisine e cambia di conseguenza la tipologia di ospiti delle strutture di accoglienza messe a disposizione nel nostro territorio. Oggi sono sempre più numerosi i tunisini che, in attesa di essere rimpatriati in quanto non hanno diritto a permanere da noi dice un operatore che lavora in un centro di accoglienza dell'isola creano spesso scompigli. Hanno anche un carattere molto diverso rispetto alle altre etnie presenti nelle nostre strutture. Non volendo fare di tutta l'erba un fascio, i più sono sfrontati anche con il personale che opera nei centri, sono ineducati, sono svogliati e hanno poco rispetto delle cose. Escono a gruppetti importunando i passanti, in particolare le donne. Stiamo assistendo a questo genere di cambiamento».

Le traversate, seppure diminuite del 25% rispetto allo stesso periodo del 2016, non cessano. Anzi. Si teme una netta ripresa, visti i tanti stranieri che vorrebbero raggiungere l'Europa. E negli ultimi tempi ha preso vigore la rotta tunisina con migliaia di persone bloccate sulle coste della Tunisia, che attendono solo di potere prendere la via del mare alla volta dell'Italia.

Da non sottovalutare, poi, i cosiddetti sbarchi «fantasma», che portano, sulle spiagge siciliane e sarde, stranieri che, proprio grazie a questo genere di approdo, riescono a bypassare i controlli sanitari e l'identificazione.

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