Politica

L'appello di Casini al Cav: "Ora fai pace con Alfano"

L'ex presidente della Camera: "I risentimenti sono un lusso che non ci possiamo permettere". Poi l'appello al Cav: "Non inseguire i populisti"

L'appello di Casini al Cav: "Ora fai pace con Alfano"

"Con questa mossa Silvio ha dimostrato di essere lucido e ancora in campo. La tigre magari non è più quella di trent'anni fa, però sa ancora graffiare. E soprattutto va nella direzione giusta". Intervistato dalla Stampa l'ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini saluta con favore l'accordo tra Alfio Marchini e Silvio Berlusconi in vista delle elezioni comunali a Roma. "Oggi i risentimenti sono un lusso che non ci possiamo permettere - dice - c'è un'emergenza che riguarda i nostri figli e il futuro dell'Italia". E spera che il prossimo passo possa essere una riappacificazione tra il Cavaliere e il ministro dell'Interno Angelino Alfano.

"Davanti a una simile situazione, che Alfano e Berlusconi non si parlino è una cosa fuori dal mondo e anche poco credibile, perché dopo essere stati insieme tutta la vita non è che improvvisamente possono pensarla all'opposto". Casini lancia un appello a tutte le forze moderate a non nascondersi più. "Se ancora pensano che, per resistere, debbono inseguire o scimmiottare i populisti - spiega alla Stampa - vuol dire che faranno la fine dei socialisti e dei popolari austriaci i quali, sommati insieme, si sono fermati al 22%". Per questo, con la scelta di Berlusconi a Roma, c'è la possibilità di "far pesare la differenza abissale che esiste tra moderazione e populismo". "Cioè - incalza Casini - una questione che va oltre i destini personali di Marchini, di Bertolaso, di Casini. Si sta decidendo una certa idea della politica e dell'Italia".

Rispondendo alle accuse lanciate nelle ultime ore da Matteo Salvini e Giorgia Meloni, Casini spiega che scegliere Marchini non è un regalo al premier Matteo Renzi. "È esattamente l'opposto. Se i moderati italiani non rialzeranno la testa - avverte Casini - quella sarà la volta che Renzi si approprierà definitivamente dei loro elettori.

Non si fa alcun favore al premier, lo si fa all'Italia che ha bisogno di ragionevolezza e buonsenso".

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