Strage a Manchester

L'attacco finanziato con il milione di sterline regalato a un terrorista

Il governo indennizzò così uno jihadista di Manchester detenuto a Guantanamo

L'attacco finanziato con il milione di sterline regalato a un terrorista

La verità è amara e anche sconvolgente. La strage dei ragazzini di Manchester è stata finanziata, infatti, anche grazie ai soldi del governo e dei contribuenti inglesi. La trama di questo tragico paradosso ruota attorno a Ronald Fiddler, alias Jamal Al Harith, un jihadista di Manchester finito a Guantanamo, liberato nel 2004 per volontà di Tony Blair, rimborsato dal governo inglese con un milione di sterline, morto come kamikaze nel febbraio di quest'anno a Mosul.

Una storia infernale che c'insegna come il buonismo occidentale sia una delle armi usate dai terroristi per colpirci. Grazie a quel milione di sterline messo a disposizione di un terrorista a Manchester sono proliferate le cellule jihadiste che hanno spinto una decine di giovani originari di questa citta a combattere tra le fila di Al Qaida e Isis in Siria ed Iraq. E grazie a quei soldi è stato organizzato, probabilmente, anche l'attentato costato la vita lunedì sera a 22 ragazzini innocenti.

Ma partiamo dall'inizio ovvero dagli anni Novanta. In quel periodo Ronald Fiddler, classe 1966 rampollo di una famiglia di origine giamaicane, rientra a Manchester dopo un soggiorno in Sudan dove operano, al tempo, Osama Bin Laden e la sua corte di apprendisti terroristi. Convertitosi all'Islam con il nome di Jamal al Harith, balza agli onori delle cronache nell'autunno del 2011 quando viene catturato dai soldati americani entrati a Kabul dopo la caduta del regime talebano. A chi lo interroga Jamal racconta di esser rimasto bloccato dalla guerra durante un viaggio zaino in spalla al confine tra Pakistan e Afghanistan. La versione non convince gli americani che lo spediscono a Guantanamo assieme ad altri tre jihadisti inglesi catturati a Kabul e dintorni. La sua storia di viaggiatore smarrito fa presa sui media che lo descrivono come una vittima innocente degli «orrori» di Guantanamo.

Così nel 2004, grazie all'intervento di Blair, Jamal Al Harith fa ritorno in una Manchester pronta ad accoglierlo con tutti gli onori. E agli onori si aggiungono i soldi. Mentre una televisione inglese lo paga 60mila sterline per raccontare la sua detenzione a Guantanamo, i suoi avvocati strappano un rimborso di un milione di sterline al governo inglese «colpevole» di aver creduto alla versione americana e di aver atteso cinque anni per farlo liberare. Una parte di quei soldi, secondo fonti dell'intelligence britannica, vengono utilizzati per finanziare la cellula jihadista attiva nel quartiere di Moss Sides e guidata da Raphael Hostey, un amico di famiglia di Jamal. Assieme Jamal e Raphael contribuiscono a reclutare e spedire in Siria e in Iraq una quindicina fra islamisti e giovani convertiti della zona. Fra questi Stephen Gray, un ex militare dell'esercito inglese con alle spalle varie missioni in Iraq, arrestato e condannato a cinque anni per aver tentato di raggiungere le fila dello Stato Islamico.

Tra le loro reclute più famose si contano anche Zahra e Salma Halane, le due gemelle 17enni di origine somala che nel febbraio 2015 lasciano Manchester, per andare a cercar marito tra i terroristi dello Stato Islamico. Dopo aver contribuito con questi e altri adepti alla pattuglia «made in Manchester» del Califfato - in tutto si calcola che siano partiti dalla Gran Bretagna 700 foreign fighters, di cui 320 avrebbero fatto ritorno - anche Jamal e Raphael abbandonano la città per combattere sotto le insegne delle bandiere nere. Il primo ad andarsene, non prima di aver devoluto una parte del suo gruzzolo alla continuazione delle attività nella zona di Manchester, è Raphael. Nel 2014 lascia la città senza che i servizi segreti inglesi tentino di fermarlo e confluisce in Iraq. Jamal lo segue pochi mesi dopo. Nessuno dei due tornerà. Raphael Hostey, ribattezzato Abu Qaqa al-Britani dai commilitoni dell'Isis viene fatto fuori da un drone. Jamal lo scorso febbraio si offre come kamikaze per colpire una postazione dell'esercito iracheno intorno a Mosul. Ma purtroppo la loro missione di morte non si estingue con le loro vite. Dietro la strage di Manchester c'è il milione di sterline con cui Jamal Al Harith ha finanziato la cellula dell'Isis di Manchester.

Soldi con cui nel nome di un mal inteso buonismo si è «rimborsato» un impenitente terrorista.

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