Ma l'attacco è fuori luogo: Europa già pronta ad aiutarci

Tajani assicura: «Le Regioni possono utilizzare subito i fondi strutturali e la flessibilità sui conti è assicurata»

Ma l'attacco è fuori luogo: Europa già pronta ad aiutarci

Roma - «Siamo pronti a spendere per la messa in sicurezza del territorio, con l'auspicio che non arrivino letterine da Bruxelles perché spendiamo troppo. Con quello che sta succedendo a Belluno e Palermo per quanto mi riguarda la letterina dell'Europa finisce in archivio».

Matteo Salvini accende la polemica con l'Ue, tirando in ballo i rilievi della Commissione sul Documento di Economia e Finanza. Un mix forzato, evidentemente, perché le spese per l'emergenza, in questo caso per il dissesto idrogeologico, sono fuori dal calcolo del deficit-Pil. Una questione, quello dello «scomputo» delle spese straordinarie che venne sollevata anche dal governo Renzi in occasione del terremoto, con tanto di scontro per una valutazione messa a bilancio giudicata troppo elevata da parte di Bruxelles. Ora la questione si ripropone, con il governo intenzionato ad attivare il fondo di solidarietà previsto dall'Unione europea.

Chi naturalmente conosce bene il meccanismo è il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani che innanzitutto esprime il suo dolore per quanto avvenuto. «Il maltempo estremo ha fatto 12 vittime in Sicilia, tra cui due bambini di 1 e 3 anni. Le mie condoglianze alle famiglie. L'Ue è pronta ad aiutare le popolazioni colpite», scrive su Twitter. «L'Italia - spiega poi Tajani - deve chiedere di attivare il fondo di solidarietà dell'Ue, e per farlo deve presentare una richiesta entro le 12 settimane dalla fine dell'evento con il conto complessivo di tutti i danni. Per potervi accedere deve essere di almeno tre miliardi o lo 0,6% del Pil». Ma nell'immediato «le regioni possono utilizzare i fondi strutturali a disposizione con un semplice cofinanziamento in cui la parte a loro spettante scende dal 50% al 5%, possono quindi attingere a soldi cash». Per quanto riguarda la disponibilità dell'Ue ad aiutare l'Italia «quella non è mai venuta meno. Per i terremoti sono stati erogati circa tre miliardi, così per come le alluvioni in Veneto e Liguria. E la flessibilità di bilancio è sempre stata concessa».

Da Bruxelles è il commissario per gli Aiuti umanitari, Christos Stylianides a fare arrivare un primo segnale. «L'Unione europea è in costante contatto con le autorità italiane per offrire assistenza se richiesta». Un invito a fare presto il conto dei danni e attivare gli aiuti arriva da Anna Maria Bernini.

«L'emergenza va fronteggiata con misure eccezionali, alle risorse che possono arrivare dall'Ue bisogna aggiungerne altre nazionali. Si può da subito, inoltre, autorizzare le amministrazioni comunali a spendere le somme disponibili superando i vincoli del Patto di stabilità. Servono risorse ingentissime e una seria programmazione pluriennale».

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