L'azienda regala la Ffp2: Cgil e Uil scioperano

Troppa prevenzione non piace a (tutti) i sindacati e nell'Italia del Coronavirus capita anche che un'azienda seriamente preoccupata per la salute dei dipendenti finisca nel mirino dei rappresentati dei lavoratori.

Negli stabilimenti Electrolux di Forlì Fiom e Uilm, le sigle dei metalmeccanici della Cgil e della Uil, hanno indetto uno sciopero di un'ora e 45 minuti contro l'obbligo di indossare le mascherine anti virus.

Da lunedì, ogni giorno l'azienda sta fornendo a ciascun dipendente un dispositivo protettivi di tipo Ffp2 (quelli con il filtro), peraltro ambitissimi e introvabili in tutta Italia. Decisione unilaterale piaciuta poco ai sindacati. Per Fiom e Uilm è il segno di qualcosa che non va e chiedono di sapere se c'è un «rischio concreto» e se non sarebbe bastato seguire le normali procedure. Anche la Fim Cisl avrebbe preferito un metodo diverso, un «tavolo» permanente con l'azienda per fare fronte all'emergenza sanitaria, spiega il segretario del sindacato in Romagna Riccardo Zoli. Ma non è contraria alla mascherina anche perché «può aiutare in termini di prevenzione tutti i dipendenti». Da qui la decisione di non scioperare. Il clima è teso come dimostra la richiesta di Zoli: i dipendenti che usano la mascherina «non siano fatti oggetto di scherno».

Il segretario generale della Fim Marco Bentivogli (nella foto) al Giornale aggiunge: «Non si può dividere i lavoratori contro la prevenzione, serve unità ma con la testa sulle spalle.

La condivisione delle scelte è la via maestra ma in un'emergenza del genere il sindacato non può che chiedere più prevenzione».

Anche perché se lo sciopero è la risposta a chi la fa, difficile immaginare cosa dovrebbe succedere nei posti di lavoro dove non si fa.

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