La «solita» rapina da Arancia meccanica. Il campanello di casa che trilla, dall'altra parte della porta una voce che mente, il proprietario che apre. Ed ecco l'inizio dell'orrore. Sono probabilmente stranieri, forse nomadi o gente dell'Est, i tre banditi che, ieri pomeriggio, hanno marchiato di lutto una sonnolenta giornata afosa di questa troppo calda primavera.
Siamo a Sant'Elpidio a Mare, provincia di Fermo, 17mila anime. Sono da poco passate le 4 del pomeriggio quando in una palazzina di due piani, quella di via Adige 20 dove abitano i titolari di un'agenzia di onoranze funebri piazzata proprio sotto casa, si presenta l'orrore. E stavolta un feretro, il sopravvissuto dovrà prepararlo per il fratello. Stefano Marilungo, 65 anni, picchiato, legato a una sedia e imbavagliato, è morto. Probabilmente per asfissia, forse soffocato dal suo stesso sangue e dal nastro che gli impediva di respirare.
Secondo quanto si è appreso, le prime urla della vittima e il trambusto avrebbero allarmato il fratello 72enne, che abita al piano superiore della palazzina: l'uomo è sceso ed è stato a sua volta picchiato e immobilizzato. Dopo la fuga dei malviventi, è stato proprio quest'ultimo a liberarsi delle corde e a chiedere aiuto. Quando sono arrivati i soccorritori, però, per il fratello Stefano non c'era più nulla da fare. Sergio, invece, è stato medicato per le ferite riportate al volto e a un fianco.
Nelle parole del sindaco di Sant'Elpidio a Mare Alessio Terrenzi, raggiunto telefonicamente da informazione.tv, tutto lo sgomento di una cittadina sotto shock: «Come può capitare un episodio del genere? si domanda sconfortato il primo cittadino Il tutto è accaduto in una strada trafficatissima, sulla quale in questi giorni confluisce tutto il traffico del centro cittadino in virtù del cantiere aperto per la rotonda e per di più mentre era anche in corso il funerale di Gabriele Tirabassi (l'uomo deceduto in seguito a un incidente avvenuto domenica scorsa a Piane di Montegiorgio). È un momento di grande sconforto per tutta la città: ciò che dobbiamo fare ora è rimanere uniti».
Tutta questa tragedia per un misero bottino: qualche suppellettile e poche centinaia di euro. Ecco il valore di una vita, in questo nostro Paese considerato da troppi oramai solo luogo da depredare. Sul caso indagano i carabinieri di Fermo, guidati dal capitano Roland Peluso, che fino a tarda ora, insieme con la Scientifica, hanno passato al setaccio l'abitazione e le zone limitrofe.
La rapina di ieri ricorda in tutta la sua insostenibile drammaticità quella avvenuta l'11 marzo scorso a Montegiorgio, sempre nel Fermano. Anche in quell'occasione ci scappò un morto. Un'anziana ritrovata sul letto con le mani e i piedi legati. Anche in quel caso i ladri ammazzarono per poco. Se ne andarono con appena 300 euro.
Maria Biancucci, settantanove anni, venne trovata dal figlio, Marcello Balestrini, di 57 anni, titolare di una ditta per lavorazione di pelli per calzature, incaprettata sul letto. Balestrini si era reso conto subito che qualcosa non andava, prima ancora di entrare nell'abitazione: al piano terra, infatti, c'era una finestra aperta. Una volta dentro vide il trambusto, la casa messa a soqquadro. La mamma non rispondeva, lui si precipitò nella sua stanza da letto.
E lì, dopo aver acceso la luce, si trovò fronte alla donna con il pigiama indosso, prona sul letto, con i piedi e le mani legate dietro la schiena con del nastro da pacchi.Chissà che non si tratti della stessa banda che ieri ha colpito a Sant'Elpidio a Mare.
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