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Legge di bilancio a rischio se si va a elezioni

Con il voto anticipato in settembre, poco tempo per il Def e le comunicazioni a Bruxelles

Legge di bilancio a rischio se si va a elezioni

Roma Poco tempo per approvare il Nadef e la legge di Bilancio. Calendario piuttosto impegnativo anche per adempiere agli obblighi europei, in primo luogo l'invio alla Commissione del Piano nazionale delle riforme, tappa fondamentale per la politica economica. Legge di Bilancio da approvare in fretta, con 23,1 miliardi di coperture da trovare, solo per disinnescare gli aumenti dell'Iva in programma per il 2020.

Insomma, se a settembre ci saranno veramente elezioni politiche anticipate, magari motivate dalla necessità di mettere in sicurezza la Legge di Bilancio, il lavoro dei nuovi eletti e della nuova maggioranza non sarà da poco.

Si è ipotizzato un voto a fine settembre. La Costituzione prevede che la prima riunione delle Camere avvenga non oltre il ventesimo giorno dopo le elezioni.

Se la nuova maggioranza vorrà prendere in mano da subito le leve della politica economica dovrà fare più in fretta, visto che la legge prevede che entro il 27 settembre il governo presenti alle Camere il Nadef, cioè la nota di aggiornamento al documento di economia e finanza.

È il documento che contiene le nuove previsioni ufficiali su Pil e finanze pubbliche. Comprende anche il quadro programmatico aggiornato. In altre parole nel Nadef si pesano gli effetti finanziari delle scelte che il governo intende attuare, quindi è un'anticipazione di quello che ci sarà nella legge di Bilancio. Ad esempio, stando ai programmi di questo governo, tagli alle tasse, misure fiscali a favore delle famiglie, salario minimo.

La nuova maggioranza e il nuovo esecutivo avranno una manciata di giorni per mettere a punto il programma di governo, trovare eventuali coperture. Anche perché entro il 15 ottobre c'è un altro appuntamento importante. Una delle principali caselle del calendario europeo: l'invio dei documenti programmatici di bilancio degli stati membri a Bruxelles. La Commissione ha la possibilità di rispondere entro novembre. E spesso i governi hanno sforato il termine.

Poi c'è la Legge di Bilancio vera e propria. Il disegno di legge deve essere presentato entro il 20 ottobre. Approvato dal consiglio dei ministri e poi portato in Parlamento, dove inizierà un iter che può durare fino alla fine dell'anno.

Tappe impegnative ma non impossibili in quadro politico chiaro, con una maggioranza ampia e un governo coeso in grado di mettersi subito al lavoro. Scenario che negli ultimi tempi si è verificato di rado.

Il governo Conte ha giurato 88 giorno dopo le elezioni che hanno consacrato la maggioranza Lega M5S. Nel frattempo il governo uscente (Gentiloni, ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan) è rimasto in carica per gli affari correnti e ha approvato un Def con il solo quadro tendenziale. Cioè con le previsioni a legislazione vigente, senza il quadro programmatico. Circostanza che ha creato non pochi problemi al successivo esecutivo.

Se ci dovessero essere problemi nel formare una nuova maggioranza, la compilazione del Nadef toccherebbe al governo uscente o a un esecutivo di transizione.

In entrambi i casi il documento non potrebbe che confermare le misure in vigore. Compresi gli aumenti dell'Iva che l'ultima legge di Bilancio ha introdotto come clausole di salvaguardia

I tempi serrati, insomma, rischiano di complicare la sessione di bilancio a meno che da un eventuale voto anticipato dovesse uscire una maggioranza chiara e quindi un governo in tempi brevi. L'alternativa è il governo dell'economia con il pilota automatico.

Egli aumenti Iva.

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