La Legittima difesa è legge: ieri con 201 sì, 38 contrari e 6 astenuti il cavallo di battaglia della Lega è passato senza problemi, per l'incontenibile gioia dei leghisti, anche grazie all'aiuto di Forza Italia e Fratelli d'Italia, che - seppur con riserva - hanno fatto la loro parte. I Cinque stelle, invece, alleati di governo con il vicepremier, gli hanno reso pan per focaccia, di fatto ripagandolo con la stessa moneta dell'assenza al voto, così come lui aveva fatto non essendo presente alla votazione del ddl Anticorruzione, alla foto in Consiglio dei ministri dopo l'ok al reddito di cittadinanza e poco più di una settimana fa durante la discussione della mozione di sfiducia al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli. Oltre a Salvini erano stati cinque i senatori leghisti che non avevano difeso la posizione del grillino. Così, ieri, nessuno dei ministri 5S era presente in aula, mentre mancavano 15 voti di senatori grillini: 6 presenti non hanno votato e altri 9 erano assenti giustificati.
«Nessun ministro M5s - ha detto Salvini ai giornalisti -? Io bado alla sostanza». Ha quindi ringraziato «gli amici dei 5 Stelle, di Forza Italia e Fratelli d'Italia che hanno sostenuto questa battaglia di civiltà» votando un provvedimento sostenuto dalla «stragrande maggioranza tranne che dal Pd».
Sulla Legittima difesa è intervenuto anche l'ex premier Silvio Berlusconi: «Il diritto alla difesa è sacrosanto - ha chiarito -: ciascuno dovrebbe sentirsi al sicuro dentro casa, libero di proteggere se stesso, i suoi cari, le sue cose. Ecco perché nel programma che il centrodestra ha presentato alle elezioni di un anno fa ci eravamo impegnati a scrivere e ad approvare una buona legge che riformasse dal profondo l'istituto della legittima difesa». Berlusconi ha spiegato anche che «il testo approvato oggi dal Senato non è quello che avremmo voluto, ma è migliorativo rispetto alla normativa attuale. Per questo motivo - ha detto ancora -, dopo aver ripetutamente cercato di migliorarlo, abbiamo deciso di votarlo, ma ci impegnamo fin da ora a rendere più efficace e a completare questa riforma quando saremo maggioranza e governo». Una possibilità che si fa sempre più concreta visto i sempre maggiori attriti tra Lega e 5 stelle e il crescente consenso al Centrodestra unito dimostrato dalle ultime Regionali. Più critica la posizione della leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni: «Legittima Difesa: nuova legge, vecchi difetti. M5S e Lega - ha scritto - lasciano discrezionalità ai giudici, mentre per Fdi la difesa è sempre legittima. Abbiamo votato la proposta, ma il testo è un'occasione persa: col M5S il risultato è sempre deludente». Il senatore forzista Maurizio Gasparri ha spiegato quindi come «un governo omogeneo di Centrodestra potrebbe fare su queste materie scelte più chiare e coerenti».
Esultano le vittime. Francesco Sicignano, che uccise un ladro nella sua abitazione, spiega: «Sono felicissimo. È giusto che in casa propria la legittima difesa sia sacrosanta e ci siamo arrivati». «Meglio affrontare un processo che un funerale. Mio marito è stato ucciso nel corso di una rapina 4 anni fa.
Forse oggi sarebbe ancora vivo se si fosse potuto difendere come prevede la nuova legge», afferma Lucia Cecoro, la vedova dell'imprenditore Pasquale Guarino, ucciso con due colpi di pistola nel 2015 a S. Maria Capua Vetere da due ex dipendenti.
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