Coronavirus

L'esempio tedesco conforta il governo. Il lockdown No Vax abbatte i contagi

Le misure di Natale ricalcano quelle di Berlino: lì casi ridotti da 70mila a 10mila. Va evitata la pressione sugli ospedali. Gli ultimi dati dell'Iss: a 5 mesi dal vaccino la protezione cala al 30%

L'esempio tedesco conforta il governo. Il lockdown No Vax abbatte i contagi

Dosi di richiamo a intervalli di tempo sempre più ravvicinati. Dispositivi di protezione da indossare sempre al chiuso e all'aperto se non è possibile ricambio dell'aria e distanziamento. E soprattutto lockdown, ma selettivo soltanto per chi non è vaccinato. I governi alzano le barriere di fronte al dilagare di Omicron che ha di nuovo fatto saltare tutte le previsioni e preoccupa l'Europa. Record di contagi in Francia, che ha sforato i 100mila in 24 ore. Londra ridotta a una città fantasma con un cittadino su 10 in isolamento.

L'ultimo report dell'Istituto Superiore di Sanità conferma quello che era già emerso dagli studi preliminari. I vaccini sono efficaci ma la protezione dall'infezione cala rapidamente, Più rapidamente di quello che si pensava. Dunque tra le ipotesi sul tavolo resta quella non soltanto di accorciare ulteriormente i tempi del booster ma di considerare una campagna vaccinale permanente come quella che si attiva ogni anno per l'influenza stagionale.

Circa 150 giorni dopo la seconda dose, ovvero dal completamento del ciclo vaccinale, «l'efficacia del vaccino nel prevenire la malattia, sia nella forma sintomatica sia asintomatica, scende dal 71,5% al 30,1%». Insomma la protezione si dimezza. Resta elevata la protezione rispetto all'aggravamento della malattia. Nei vaccinati con ciclo completo da meno di 5 mesi è al 92,7%, mentre cala all'82,2% nei vaccinati che hanno completato il ciclo da oltre 150 giorni. Qui entra in gioco il richiamo, la terza dose che riporta in alto le percentuali per la diagnosi e i casi di malattia severa rispettivamente al 71% e al 94%. Dunque il rischio di finire in terapia intensiva per i non vaccinati rispetto a chi ha la terza dose «è 85 volte maggiore per gli over 80; 12,8 volte maggiore per la fascia 60-79 anni; 6,1 volte maggiore per quella tra 40-59».

La stretta decisa dal governo di Mario Draghi e varata a ridosso del Natale dovrebbe servire a evitare una pressione insostenibile sulle strutture sanitarie. E anche se non è stato varato ufficialmente un vero e proprio lockdown per i non vaccinati, le misure messe in atto rappresentano l'esclusione quasi totale dei non vaccinati da qualsiasi attività che implichi più contatti sociali. Ma molti pensano che non basti (anche in vista delle previsioni per la prima metà di gennaio che pronosticano 100mila casi al giorno) e chiedono ulteriori strette sul modello di a quelle prese in Germania dove sembra stiano decisamente funzionando.

Dopo settimane durante le quali si è assistito a un'esplosione dei contagi con un picco di oltre 70mila nuovi positivi in 24 ore con le strutture sanitarie in tilt, da un paio di giorni i contagi sono in progressivo calo dai 45.659 del 22 dicembre con 510 morti ai 10.100 casi di due giorni fa con 88 decessi. Un calo attribuito soprattutto alla stretta imposta ai No Vax che in sostanza non possono fare più nulla. Era stata proprio la ex cancelliera Angela Merkel a varare il giro di vite come ultimo atto del suo mandato con la cosiddetta regola 2G. Soltanto vaccinati o guariti possono avere accesso a cinema e teatro, ristoranti, negozi ed eventi culturali.

Il neo premier Olaf Scholz resta però molto cauto sopratutto alla luce della capacità infettiva di Omicron.

L'allarme è stato lanciato un paio di giorni fa dal ministro della Salute tedesco Karl Lauterbach che ha avvisato la popolazione sull'atteso boom di contagi da Omicron chiedendo di «fare attenzione durante i festeggiamenti di Natale: anche i vaccinati facciano il tampone» perché «non abbiamo ancora visto l'ondata di Omicron, la situazione cambierà entro la prima settimana di gennaio».

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