L'ex dimora della famiglia Puccini restaurata con appena 90mila euro

L'acquisto per 1,3 milioni a metà con la moglie. Giallo sui fondi

L'ex dimora della famiglia Puccini restaurata con appena 90mila euro

Mentre l'inchiesta sulla Fondazione Open va avanti con altre perquisizioni nelle case e negli uffici dei finanziatori del renzismo, vengono svelati uno ad uno i nomi di coloro che hanno permesso l'ascesa politica, e sociale, di Matteo Renzi.

Da quell'elenco spunta un nome in particolare che ieri ha messo in forte imbarazzo l'ex premier, riguardo all'acquisto della sua villa a Firenze, nella prestigiosa Pian de' Giullari, in via Pietro Tacca 2, a pochi passi da piazzale Michelangelo.

Ne ha fatta di strada il senatore semplice, da quando negli studi di Matrix, a gennaio 2018, mostrò il conto corrente da 15.859 euro «e ho pure due mutui», disse mestamente. Da lì in poi le cose gli devono essere girate bene, visto che a luglio 2018 (nelle prime settimane del governo Conte 1) acquistò una casa da 1,3 milioni di euro (atti ufficiali del notaio Michele Santoro). Un prezzo pure al di sotto del mercato per il tipo di casa e per la zona. La villa, infatti, ha una metratura complessiva di 276 metri quadri, divisi in 11,5 vani. Senza contare il parco da 1.580 metri quadri, che completano il salotto open space, la cucina grande, tre camere con bagno, studio e una terrazza.

L'abitazione apparteneva al professor Lapo Puccini, nonno dell'attrice Vittoria. Il restauro della casa iniziò poi a dicembre 2018 per un costo di appena 90mila euro come mostra il documento del cantiere. La trattativa per l'acquisto dell'immobile l'ha fatta lo studio dell'avvocato Alberto Bianchi, indagato per finanziamento illecito ai partiti.

Venne firmato un preliminare da 400mila euro (versato con 4 assegni da 100mila euro ciascuno). Renzi disse di essere riuscito a coprire i 900mila euro con un mutuo presso il Banco di Napoli. Nell'ultima dichiarazione patrimoniale depositata a Palazzo Madama Renzi segnalava però solo la proprietà del 50 per cento della nuova casa (l'altra metà è intestata alla moglie Agnese Landini). Ora in molti si chiedono: chi gli ha dato i soldi per comprare la villa?

L'inchiesta Open mette in luce un prestito anomalo da 700mila euro ricevuto dalla madre di un imprenditore che ha finanziato la Fondazione Open, nominato in una società pubblica durante il governo di cui Renzi era premier. Denaro utilizzato per comprare quella villa. È l'ultimo intrigo che avvolge i Renzi. L'Espresso sostiene che Matteo e Agnese abbiano comprato la grande casa anche con i denari girati loro dalla famiglia Maestrelli, ricchi imprenditori toscani amici e finanziatori della fondazione Open di Renzi. Riccardo Maestrelli è un imprenditore con l'azienda più importante di frutta e verdura alla Mercafir di Firenze, il mercato all'ingrosso, che è nell'elenco della Open. Un'altra ipotesi - nella tempesta di sospetti - è che Renzi abbia prelevato 700mila euro direttamente dalle casse della Fondazione Open. Insomma, come la definisce lui «una schifezza».

Una curiosità: dopo l'acquisto della villa da parte dei Renzi, l'amico sindaco di Firenze Dario Nardella ha fatto abbandonare una causa al Comune

di Firenze, pendente da anni in tribunale, al fine di consentire ai residenti di chiudere quella strada privata con una sbarra, come avevano chiesto invano al Comune per decenni i ricchi residenti della via. Una casualità?

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