"Li prendiamo noi", "Non fatelo". In Germania è "rissa" su Sea Watch

Almeno 50 città tedesche hanno offerto accoglienza per i migranti di Sea Watch. Ma il ministro degli Interni tedesco non è d'accordo

"Li prendiamo noi", "Non fatelo". In Germania è "rissa" su Sea Watch

I migranti della Sea Watch continuano ad agitare le cancellerie europee. La situazione infatti non si sblocca. Il governo italiano con una diffida del Viminale che mette in atto il dl Sicurezza bis, ha di fatto vietato l'ingresso della nave in acque territoriali italiane. Gli altri Paesi europei per il momento restano in silenzio e non offrono un porto di attracco. Salvo far sapere con la portavoce Ue che Tripoli non è un porto sicuro e che Sea Watch ha fatto bene a rifiutare l'offerta dei libici. L'ong che è al centro di questa crisi nel Mediterraneo è tedesca. E questo non è un dettaglio da poco. Infatti in Germania si accendono le polemiche sull'accoglienza dei migranti. Almeno cinquanta sindaci di altrettante città tedesche si sono fatti avanti per offrire accoglienza ai migranti a bordo della nave. Ma a quanto pare il ministro degli Interni tedesco, Horst Seehofer sarebbe contrario.

E dunque per la Germania i migranti della Sea Watch diventano un vero e proprio caso politico. "Tuttavia, non si esclude una soluzione. Il prerequisito è la partecipazione più ampia possibile degli Stati membri dell’Ue e l’assunzione del coordinamento da parte della Commissione europea", fa sapere il Der Spiegel.

In questo momento la nave è in stand by a circa 15 miglia nautiche da Lampedusa in acque internazionali. Ieri l'ong avrebbe impugnato il provvedimento del Viminale con un esposto al Tar. Il braccio di ferro dunque continua.

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