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Libia, Conte resta a guardare. Il vertice si trasforma in flop

Il premier Conte incontra i partiti ma non espone una linea chiara sul ruolo del nostro Paese. FI: "Governo spettatore inerme"

Libia, Conte resta a guardare. Il vertice si trasforma in flop

Giuseppe Conte prende tempo e sceglie di non decidere. Il premier usa giri di parole per non assumere una linea netta e chiara sulla politica estera e anche sulla Libia continua a tentennare. Il vertice di questa sera con tutti i partiti di maggioranza e di opposizione si è concluso con un nulla di fatto. Conte ha ribadito la sua linea, ovvero quella dell'immobilismo: "Sulla Libia la linea italiana è perfettamente coerente: l’unica soluzione sostenibile è quella politica, ogni tentazione di imporre l’opzione militare è destinata al fallimento e comunque inaccettabile. Pur consapevoli delle difficoltà incontrate dalle Nazioni Unite nel far avanzare il processo politico, abbiamo sempre sostenuto i suoi sforzi così come l’iniziativa tedesca riguardante la Conferenza di Berlino", ha sottolineato.

Poi Conte ha ribadito al sua richiesta per un cessate-il fuoco immediato da ratificarsi entro l'inizio della conferenza di Berlino. Vertice a cui a quanto pare potrebbe partecipare anche Haftar. Poi il premier ha elencato i suoi contatti con Mosca e Ankara negli ultimi giorni. Telefonate e colloqui che di fatto non hanno portato ad una decisione chiara da parte del nostro Paese su quale ruolo assumere in un contesto, come quello libico, così vicino alle nostre coste. E così la timidezza di Conte nel palcoscenico internazionale e le figuracce raccolte (vedi il vertice saltato con Al Serraj) non passa inosservata soprattutto tra le opposizioni. Al termine dell'incontro la reazione di Forza Italia è piuttosto dura: "Abbiamo partecipato, con grande senso di responsabilità, al tavolo sulla politica estera convocato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, con tutte le forze presenti in Parlamento. Una convocazione a dire il vero tardiva, con le opposizioni che fino a questo momento non sono state in alcun modo coinvolte nella gestione delle crisi in atto. Registriamo come il nostro Paese, tanto in Libia quanto in Medio Oriente, abbia completamente perso il suo peso a livello internazionale. E in questo scenario dispiace anche osservare il colpevole immobilismo dell’Unione europea", fanno sapere in una nota congiunta le capigruppo di Forza Italia di Senato e Camera, Anna Maria Bernini e Mariastella Gelmini.

Poi le azzurre mettono nel mirino le mosse del governo: "Siamo preoccupati per la situazione di instabilità in Nord Africa, che potrebbe avere gravi ripercussioni per la nostra economia, per i nostri approvvigionamenti energetici, per i flussi migratori e per la lotta al terrorismo. Siamo molto preoccupati, inoltre, per i nostri soldati impegnati nelle missioni in Libia e in Medio Oriente (dall’Iraq al Libano, fino all’Afghanistan). Abbiamo posto precise domande al governo in merito al ruolo dell’Italia, alla nostra posizione su Iran e Usa dopo l’uccisione del generale Soleimani, alla controversa figuraccia diplomatica fatta con Khalifa Haftar e Fayez Al-Serraj". Infine la bocciatura del vertice: "Dispiace aver avuto conferma dell’inadeguatezza di questo esecutivo. Conte e Di Maio non ci hanno convinto ed hanno, invece, acuito i nostri timori. Non abbiamo un governo in grado di esprimere una visione d’insieme in politica estera, di difendere i nostri interessi internazionali", hanno fatto sapere Bernini e Gelmini.

Insomma la posizione dell'Italia nel contesto internazionale è sempre più irrilevante.

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