L'hanno vista sbiancare all'improvviso e accasciarsi sulle scale. E c'è voluto un istante per capire che la quindicenne, studentessa del liceo Bertrand Russell di via Tuscolana, aveva bevuto tanto, troppo, forse in aula, forse fuori dalla classe, ed era entrata in coma etilico.
L'episodio, che ieri ha gettato nello sconforto insegnanti e professori, è avvenuto verso le 13.30 all'interno del classico sperimentale statale di Roma. Dal 22 i ragazzi non svolgevano più le consuete lezioni, ma erano entrati nella settimana didattica alternativa, che consente a chi è chiamato a partecipare ai corsi di recupero organizzati a scuola di frequentarli, mentre gli altri in teatro e nelle palestre svolgono attività alternative. C'è da capire, a questo punto, quanto fossero «alternative», dal momento che è indubbio che l'adolescente si sia ubriacata dentro l'istituto. Chi ha portato il vino? Quanti hanno bevuto? Perché nessuno controllava? Sono tutte domande alle quali cercheranno di dare una risposta gli investigatori.
Si sa con certezza, invece, che alle 13.30 è arrivata una richiesta di intervento alla polizia. Ma quando gli agenti sono arrivati la studentessa era già stata trasportata in codice rosso all'ospedale San Giovanni. Le prime operazioni di soccorso sono state effettuate dagli insegnanti, chiamati dai colleghi della ragazzina quando hanno notato che era svenuta sulle scale. Poi il 118 l'ha portata al San Giovanni, dove è arrivato anche il papà. Naturalmente l'accaduto ha spinto i dirigenti del liceo a chiudere la settimana di didattica alternativa e le lezioni oggi sono riprese regolarmente. Ma con tutta probabilità il Miur vorrà vederci chiaro ed è verosimile che mandi gli ispettori per scoprire come mai i ragazzi sono riusciti a introdurre l'alcol a scuola e perché i docenti non se ne sono accorti.
«È un episodio gravissimo - ha sottolineato il Codacons - la settimana della didattica alternativa non consente di violare le regole scolastiche né agli studenti di adottare comportamenti pericolosi. Per questo chiediamo alla Procura di accertare eventuali negligenze da parte del personale scolastico».
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