Per la prima volta lo Stato italiano, rappresentato dal governo Renzi, risulta parte integrante di una strategia eversiva che associa il terrorismo islamico fuori e dentro il nostro Paese e la criminalità organizzata, estera e italiana, che gestisce l'attività complessiva dei clandestini.
Già in passato la magistratura aveva condannato organizzazioni dedite alla vendita di contratti di lavoro fasulli, di documenti d'identità e di permessi di soggiorno falsi. Ma soltanto ora, con il recente arresto di una rete di 18 terroristi islamici di Al Qaida, emerge che l'attività specifica del terrorismo si salda con l'attività del traffico dei clandestini. Dal governo Monti in poi l'Italia, unico Stato al mondo, ha investito centinaia di milioni di euro per l'auto-invasione. Ed è proprio qui che si riscontra la connivenza dello Stato, dal momento che è il Governo che ordina alle nostre unità militari di spingersi anche al di là delle nostre acque territoriali, se necessario, per imbarcare i clandestini dalle loro imbarcazioni fatiscenti - dopo che hanno pagato un pedaggio agli scafisti che oscilla tra i 1.000 e i 10.000 dollari a testa - e garantendo loro una sistemazione e un tenore di vita in Italia negato a milioni di italiani poveri o ridotti alla fame.
Come fanno questi clandestini disperati, in fuga dalla miseria e dalle guerre, dopo aver attraversato per mesi deserti ed essere sfuggiti ad ogni sorta di vessazione, a disporre di tanti soldi che non sono nella disponibilità di tanti italiani? Ammesso che queste migliaia di dollari siano veramente loro, perché non s'imbarcano su una nave o su un aereo di linea da un Paese un po' più stabile e sicuro della Libia? E se invece questi soldi non fossero loro, chi glieli dà e in cambio cosa pretende? Comunque, a prescindere da chi paga, dico che i terroristi islamici sarebbero dei cretini se non cogliessero questa opportunità per mandarci dei loro affiliati o simpatizzanti in vista di possibili attentati. Ebbene, sono cretini loro che non lo fanno o siamo cretini noi che continuiamo a dirci che non ci sarebbero terroristi tra i clandestini?
Sul perché insistono a sbarcare da clandestini su imbarcazioni fatiscenti a rischio della propria vita, anziché entrare legalmente con un visto turistico per poi continuare a risiedere irregolarmente, mi sembra chiaro, vista la convenienza del trattamento riservato ai clandestini: vitto, alloggio, sigarette e carta sim gratis, oziando dalla mattina alla sera e salvaguardando l'anonimato dal momento che sbarcano senza alcun documento. Anche per questo lo Stato è da condannare, perché incentiva la clandestinità, sottraendo miliardi di euro agli italiani che non ce la fanno proprio più.
In conclusione, ora è assolutamente chiaro che se lo Stato volesse porre seriamente fine al traffico dei clandestini, dovrebbe contemporaneamente fare la guerra alle bande terroristiche islamiche che controllano la costa libica, dove sono attraccate le imbarcazioni che traghettano i clandestini a bordo delle nostre unità civili e militari. Ed è del tutto ovvio che dobbiamo attenderci una reazione violenta delle loro cellule già presenti sul nostro territorio. Pertanto dobbiamo reprimerle subito, senza però limitarci ad espellere i capi che rappresentano la punta dell'iceberg.
Dobbiamo scardinare la rete di militanti e la struttura dove si pratica il lavaggio di cervello che corrispondono all'iceberg. Secondo voi il governo Renzi lo farà o aspetterà, incrociando le dita, che ci facciano un attentato per tornare a scaricare la responsabilità su quest'Europa che è tutto tranne che un'Unione?
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