Link University: sul default l'Ue danneggia le aziende

Un'altra tegola sulla testa delle piccole imprese, già in difficoltà per la crisi e la pandemia. È il nuovo regolamento europeo che dal 1 gennaio 2021 abbassa in modo drastico le soglie del default

Link University: sul default l'Ue danneggia le aziende

Un'altra tegola sulla testa delle piccole imprese, già in difficoltà per la crisi e la pandemia. È il nuovo regolamento europeo che dal 1 gennaio 2021 abbassa in modo drastico le soglie del default - fino a 100 euro per 90 giorni di esposizione - e le avvicina pericolosamente alla vita quotidiana dei cittadini e delle imprese. Così la Link Campus University di Roma lancia l'allarme. «L'università - afferma il rettore Carlo Alberto Giusti - deve accompagnare criticamente le grandi svolte del Paese».

E le obiezioni arrivano puntuali. «In America - spiega il vicepresidente della Bei Dario Scannapieco - il fallito è uno che ci ha provato e magari ha avuto successo in seguito, alla Donald Trump, da noi è un soggetto messo ai margini della comunità».

E c'è chi teme un ritorno dell'Europa matrigna, tutta norme rigide e oppressive. «Non vogliamo automatismi, ma regole flessibili e un approccio selettivo», è l'appello di Giovanni Sabatini, direttore generale dell'Abi. Il rischio è quello di assestare un'altra mazzata alla pancia produttiva e tutto questo nel momento più difficile. All'orizzonte c'è anche il codice della crisi d'impresa che, fra una proroga e l'altra, dovrebbe debuttare il 1 settembre prossimo; per Federico Fornasari, della Banca d'Italia, potrebbe facilitare la strada «della ristrutturazione del debito e del salvataggio di tante aziende», ma poi, chissà.

«Siamo - è la conclusione dell'ex vicepresidente del Csm Michele Vietti - davanti ad una controriforma che rimette al centro della scena il pm e il giudice. Il contrario della legge che avevo scritto da sottosegretario del governo Berlusconi nel 2005». Ora la tenaglia normativa si stringe sempre di più.

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