Angela Merkel rompe gli indugi. E si fa portavoce dei «falchi» europei. Le riforme strutturali di Francia ed Italia sono insufficienti, dice il cancelliere tedesco a Die Welt . «La Commissione Ue ha ribadito che quanto presentato (dai due Paesi, ndr ) non è sufficiente. Cosa che condivido. Dovranno presentare ulteriori misure».
Con poche parole, la Merkel ha inviato due chiari messaggi trasversali: uno diretto a Jean-Claude Juncker (da lei voluto alla guida della Commissione Ue) e a Mario Draghi (da lei poco sopportato alla presidenza della Bce). Al primo ha fatto capire: non abbassare la guardia nei confronti dell'Italia (tentazione che attraversa a fasi alterne la Commissione). Al secondo, il segnale è ancora più diretto: frena i tuoi progetti di acquisto di titoli pubblici di paesi in crisi (Italia, in primis).
L'uscita della Merkel all'indomani del declassamento del debito pubblico italiano da parte di Standard and Poor's potrebbe essere visto come un colpo sotto la cintura, in vista della riapertura dei mercati. In realtà, secondo diversi operatori, il dowgrading di S&P non dovrebbe appesantire eccessivamente lo spread . C'è un eccesso di liquidità in circolazione: e di questo beneficiano anche i titoli pubblici nazionali. Così, c'è la possibilità che sia il giudizio dell'agenzia di rating , sia le valutazioni della Merkel non producano particolari scossoni sui titoli pubblici italiani.
Ma soltanto stamattina sarà possibile capire se il combinato disposto dei due fatti (frasi della Merkel e Standard and Poor's ) innescheranno una nuova spirale di vendite di titoli pubblici italiani. Per fronteggiare l'eventualità, al ministero dell'Economia ragionano se proporre o meno a Renzi soluzioni-shock per rivitalizzare i consumi.
Al ministero dell'Economia, poi, c'è una corrente di pensiero preoccupata per il basso livello dello spread . Gli investitori sono a caccia di rendimenti sempre maggiori. E sul mercato c'è una forte offerta di titoli che garantiscono il 2% all'anno. Ne consegue che al Mef c'è chi teme che il prossimo anno si possano verificare tensioni alle aste; proprio perché gli investitori (soprattutto quelli internazionali) sono impegnati alla ricerca di alti guadagni. E forse i 126 punti base che separano i Btp dai Bund tedeschi non sono sufficienti per continuare ad attrarre investitori.
La difesa d'ufficio nei confronti della Merkel Palazzo Chigi l'affida al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio che, al Tg1, dice che la Germania «guardi in casa propria prima di dare lezioni ad altri». Per Delrio i problemi in Europa arrivano non dall'Italia, ma dal «surplus dalla Germania». «La spinta che stiamo mettendo creerà più crescita e più occupazione». Gli fa eco Sandro Gozi: «Dispiace moltoche le riforme del governo siano giudicate insufficienti dalla Merkel»; mentre sono state apprezzate «dal Fmi e da Obama». Gozi ne fa una questione di etichetta. «Oltre alla questione dei contenuti ce n'è anche una di stile - osserva -.
Non sta ai capi di governo interpretare le opinioni della Commissione europea», prosegue Gozi sottolineando che il «governo italiano non si è mai permesso di dare pagelle su un paese membro dell'Unione e chiediamo lo stesso rispetto alla Germania. Forse la Cancelliera - prosegue - potrebbe concentrare la sua attenzione sulla domanda interna tedesca. Sarebbe un contributo importante che l'Europa aspetta da tempo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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