L'iPhone7, più super e (anche) più sexy Ma Apple lo svela prima di Tim Cook

Marco Lombardo

Vabbè: se adesso il problema mondiale sarà cambiare le cuffie, vuol dire che chi segue la tecnologia in questi anni ci ha capito poco. Perché i soliti rumors che hanno preceduto l'uscita dell'iPhone7, presentato ieri da Tim Cook dal Bill Graham Civic Auditorium di San Francisco (arrivato on stage dopo uno spassoso video di karaoke in auto col comico James Corde e Pharrel Williams), sono stati accompagnati dalle polemiche per una delle sue novità: l'assenza del tradizionale jack per collegare gli auricolari. Si fa tutto infatti ora con la presa Lightiningh - quella con la quale si carica lo smartphone - che aiuta la digitalizzazione dell'audio per un suono più cristallina. Ma siccome per le vecchie cuffiette ci sono gli appositi adattatori di serie, finirà l'iPhone 7 andrà oltre per fare come i suoi predecessori: venderà e tanto.

Succede spesso così con l'innovazione e con Apple: «Ci vuole coraggio» dice il vicepresidente Phil Schille. E l'iPhone 7 non è solo il nuovo Melafonino, ma un passo avanti nella tecnologia. Fu così quando sparirono i floppy disc sostituiti dalle chiavette Usb, quando sono scomparsi i lettori Dvd dai computer. E pure in questo caso è una questione di coraggio e di spazio: l'iPhone 7 senza jack analogici vuol dire più margini per la batteria e doppi altoparlanti stereo. È insomma tutta un'altra musica, anche perché arrivano pure le AirPods, ovvero le cuffiette wireless.

Poi ci sono le novità per quello che l'iPhone rappresenta: lo smartphone più venduto al mondo (dati nel secondo trimestre, modello 6S). E allora, per renderlo ancora più super ecco che che i due modelli da 4.7 pollici e Plus da 5.5 in questo caso aggiungono: più velocità, più memoria (da 32 Gb si arriva fino a 256), una nuova camera posteriore (doppia sul Plus per zoom e grandangolo) da 12 mpx con filtri, ottiche e processore per ogni occasioni (anche notturne), una camera frontale da 7 mpx, un Retina display formato cinema, la resistenza all'acqua e alla polvere, audio appunto stereo, il tasto home sensitivo, lunga durata, più velocità, un nuovo colore nero lucido molto sexy. Caratteristiche - ed è qui forse il vero problema, ma per il reparto social media dell'azienda - anticipate dall'account twitter di Apple ancor prima che Cook le svelasse. Notizia che fa il giro del mondo quando lo smartphone ancora non è comparso a San Francisco. I prezzi? Gli stessi dell'S6 (da noi fa 779 fino a 1109 euro) con disponibilità da venerdì 16 e l'Italia meno male è tra i primi. E poi c'è Apple Watch, ora secondo melle vendite solo ai Rolex: arriva la serie 2, anche con cassa in ceramica, che si potrà tenere anche per nuotare in piscina o in mare, surfare o fare altri sport acquatici grazie a un ingegnoso sistema di espulsione d'acqua attraverso gli speaker. Uno smartwatch (finalmente) più veloce e che ha uno schermo più brillante, il Gps integrato e una versione griffata Nike. Tutto ciò sarà accompagnato dai nuovi sistema operativi iOs10 e WatchOs3, con una nuova serie di funzioni - anche divertenti, tipo Pokemon Go sul Watch - che facilitano (ancor di più) la vita.

Ed è questo, il mondo dei servizi e delle app (140 miliardi scaricate dallo Store), il vero nuovo tesoro di Apple, tanto che l'annuncio è l'accordo con Nintendo per l'arrivo a Natale di SuperMario

sull'iPhone. In attesa poi che venga dismesso pure il wifi a favore della trasmissione dati via luce (il Lifi) che Cupertino sta studiando da tempo. Permetterà velocità fino a 224 Gb al secondo e di sicuro non si lamenterà nessuno.