L'Italia nascosta che restituisce a chi l'ha persa un po' di umanità

Massimo M. Veronese

Cinque milioni di italiani poveri, almeno così certifica l'Istat. E poi il rancore sociale, spiega il Censis, che è figlio della crisi economica, degli ascensori sociali bloccati al pianoterra: un sentimento che ti scava dentro inaridendoti. E poi la microcriminalità che spaventa, chiude, isola. Pare che in Italia comandino la diffidenza, l'indifferenza, l'opportunismo, il mors tua vita mea. Pare che il Paese sia questo. Però

Paolo, cinquantottenne pesarese, è appena sceso dal tram all'altezza del casello dell'autostrada, quando vede un borsone per terra. Ci sono dentro assegni e carte di credito. Ferma una pattuglia dei carabinieri e consegna tutto. Scopre che è quello che resta di una rapina a un agente di commercio, ma è già tanto per chi l'ha subita. Poteva tenersi il resto ma non era da lui.

R.A invece esce dall'ufficio poco prima di mezzogiorno e trova sul marciapiede un portafoglio fradicio d'acqua ma gonfio di soldi duemila euro in contanti, e poi le carte di credito. É a pochi passi dal comando della polizia locale e li percorre in un attimo. Consegna il portafoglio così come l'ha trovato, non lascia a nessuno il tempo di dirgli grazie.

A Taranto un pensionato di settantadue anni in vacanza a San Martino in Rio arriva in lacrime nella stazione dei carabinieri: ha perso il portafoglio con dentro 800 euro, tutto quello che aveva. Il pianto dura poco perché pochi minuti prima una signora di passaggio aveva portato il portafoglio intatto agli stessi carabinieri. A Ravello è stato un ragazzo a restituire il portafoglio con un mucchio di dollari e assegni in bianco a una turista americana, a Salerno un impiegato a riconsegnarlo a un ragazzo con tutti i suoi 250 euro.

Pensate siano casi isolati? Invece nell'ultimo mese è successo anche a Ravenna, a Pesaro, a Cesate, a Monza, a Vicenza.

Un'Italia quasi invisibile, nascosta nelle brevi di cronaca, che racconta come in una catena di Sant'Antonio di bei gesti un altro Paese, quasi un piccolo mondo antico che fa del sapersi mettere nei panni dell'altro, nel rifiuto dell'occasione che fa l'uomo ladro, nel piacere di far del bene al prossimo la sua cifra, che non è mai quella che sta nel portafoglio. Non è l'ideologia nel Paese del rancore e della diffidenza che ti consiglia come ti devi comportare, ma lo slancio urgente che certi gesti assumono quando a compierli è l'uomo giusto.

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