La Lombardia si smaschera a metà

Via l'obbligo di protezioni all'aperto. Zaia: più aggressivo il ceppo serbo isolato in Veneto

La Lombardia si smaschera a metà

Via la mascherina anche in Lombardia. Ma solo all'aperto. Attilio Fontana oggi firmerà l'ordinanza con la quale in sostanza adegua le regole della regione al resto d'Italia: cancellato l'obbligo di indossare la mascherina all'aperto ma con la precisazione che se non è possibile mantenere la distanza di sicurezza di un metro tra le persone va indossata sempre. E oggi il ministro della Salute, Roberto Speranza, annuncerà la proroga al 31 luglio di tutte le misure restrittive già contenute nel Dpcm dell'11 giugno scorso che scade appunto oggi. Potrebbero esserci novità rispetto ai paesi dai quali sono stati bloccati gli arrivi per ragioni di sicurezza. I tecnici del ministero monitorano continuamente l'andamento dell'epidemia anche in altri paesi considerati a rischio e che quindi potrebbero essere inclusi nel gruppo dei territori ad arrivi bloccati che al momento sono 13. Tra i possibili candidati il Pakistan.

Si cerca di fare muro contro i casi d'importazione. Fermare i contagi in arrivo dall'estero è questa oggi la trincea contro una possibile recrudescenza dell'epidemia. Anche luce di quanto rivelato ieri dal governatore del Veneto Luca Zaia: il ceppo virale importato dalla Serbia attraverso l'imprenditore vicentino sarebbe molto più aggressivo rispetto a quello che attualmente circola sul nostro territorio. Il governatore ha spiegato di aver «fatto sequenziare il virus serbo trovato sull'imprenditore vicentino che ha portato qui il virus dopo il viaggio di lavoro, sui suoi colleghi e sulla donna cinese di Padova». Il risultato sarebbe inequivocabile «nei quattro tamponi la carica virale era molto elevata, il virus è appartenente al cluster serbo ed è ben diverso da quello isolato in Veneto e in Italia. Si tratta di una mutazione sua, Il virus non autoctono è diverso, ha la sua storia ed è più aggressivo».

Il presidente del Veneto ha poi annunciato di aver messo a punto nei laboratorio veneto un tampone rapido che offre un risultato certo sulla positività in 7 minuti. Una svolta nell'individuazione immediata dei positivi.

Quali divieti saranno confermati fino al 31 luglio? Mascherina ancora obbligatoria in tutti i luoghi chiusi accessibili al pubblico: bar, ristoranti, musei, parrucchieri, centri estetici e ovviamente i mezzi di trasporto pubblico. Ma anche all'aperto appunto se non fosse possibile garantire la distanza di sicurezza di un metro. Niente assembramenti. Proseguirà la serrata per le discoteche (ad eccezione di quelle all'aperto), niente fiere e congressi. Si dovranno mantenere i protocolli di sicurezza come condizione di apertura delle attività produttive e commerciali. Con una temperatura superiore ai 37,5 gradi si deve restare a casa contattando il proprio medico curante. Ribadite le sanzioni per chi viola la quarantena. Verrà reiterato il divieto di ingresso in Italia per le persone che nei quattordici giorni antecedenti hanno soggiornato o sono transitate in Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana. Sospesi anche i voli da quei Paesi.

Il bollettino di ieri segnala un calo dei nuovi casi: 169 contro i 234 di due giorni fa.

Aumentano i decessi: 13 contro 9. La Regione con più casi è sempre la Lombardia con 94. Gli attualmente positivi sono 13.157, con un calo di 22 assistiti. In terapia intensiva sono ricoverati soltanto pazienti 65, di questi 30 si trovano in Lombardia.

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