Londra apripista. Storico il V-day: con Margaret e Shakespeare via ai vaccinati

Questa volta gli eroi non sono giovani e forti. A fare da pionieri con un gesto che resterà nella storia dell'umanità sono invece due persone anziane

Londra apripista. Storico il V-day: con Margaret e Shakespeare via ai vaccinati

Questa volta gli eroi non sono giovani e forti. A fare da pionieri con un gesto che resterà nella storia dell'umanità sono invece due persone anziane che con un piccolo gesto hanno compiuto un balzo nell'ignoto paragonabile forse al lancio dell'uomo nello spazio. Maggie e William i primi vaccinati contro il Covid nel Regno Unito, con una profilassi dal meccanismo rivoluzionario mai sperimentato, rappresentano davvero il riscatto degli anziani contro Sars Cov2 che si è accanito spietato sulla popolazione degli over 80.

E ieri è arrivata anche un'altra buona notizia. Il vaccino Pfizer è «efficace e sicuro». Non c'è ancora il via libera definitivo ma la profilassi nata dalla collaborazione della big pharma statunitense e con la tedesca BioNtech supera il primo step e ottiene parere positivo dalla Food and Drug Administration.

Grande attesa dunque per la riunione degli esperti fissata per domani dalla quale dovrebbe arrivare il parere necessario ad ottenere l'autorizzazione alla somministrazione sempre «in emergenza». Il via libera definitivo è atteso per la prossima settimana.

Una prassi che non è vincolante per nessun Paese europeo ma che la Ue ha deciso di rispettare per motivi di sicurezza. Il Regno Unito, come ha già fatto per altre scelte nel passato, ha deciso di procedere in solitaria senza attendere l'ok né dalla Fda né dall'Ema. E così ieri ha dato il via alla vaccinazione con Pfizer.

Le immagini di Maggie, Margaret Keenan, la 90enne dell'Irlanda del Nord alla quale per prima è stata somministrata la dose del vaccino Pfizer BioNTech a Coventry davanti a un commosso ministro della Salute Matt Hancock, alle 6 e 31 del mattino, hanno fatto il giro del mondo. La voce ferma della anziana signora che ha invitato tutti a seguire il suo esempio ha sicuramente regalato la prima concreta speranza a milioni di persone che hanno visto una luce in fondo al tunnel dove il coronavirus tiene intrappolato il mondo da mesi. Maggie sta per compiere 91 anni e considera il vaccino il suo miglior regalo di compleanno perché finalmente, ha detto, potrà «vedere parenti e amici dopo aver passato la maggior parte di quest'anno da sola». E hanno fatto il giro del mondo anche le immagini di William Shakespeare, arzillo ottantunenne omonimo del grande poeta, secondo vaccinato in Uk. La prima buona notizia per i cittadini inglesi che il premier Boris Johnson ha deciso di commentare dal Guy's and St. Thomas's Hospital di Londra, dove lo scorso aprile era stato ricoverato per Covid in gravi condizioni. Anche se la campagna vaccinale è partita in anticipo Johnson ha insistito sulla necessità di «continuare a osservare le regole e prestare attenzione per evitare di essere sopraffatti». Il vaccino comunque non sarà obbligatorio.

Se giovedì arriverà il via libera della Fda, l'autorizzazione potrebbe essere concessa in pochi giorni. Anche l'Ema ha assicurato l'ok prima di Natale, come ha confermato anche il direttore della prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza: «Ema sta facendo le cose in maniera molto accurata e si prevede che entro fine anno arriverà l'autorizzazione sul vaccino. L'Italia è pronta».

L'analisi della Fda ha evidenziato che dopo la somministrazione della seconda dose si è protetti da Sars Cov2 nel giro di sette giorni e il vaccino si è dimostrato efficace a prescindere dall'etnia, dal peso o dall'età del volontario. Non si sono manifestati effetti collaterali gravi ma una reazione con febbre e dolori.

Il meccanismo usato dal vaccino Pfizer è assolutamente rivoluzionario. Sfrutta l'Rna messaggero, mRNA. In pratica si iniettano particelle di mRNA che contengono i dati necessari a produrre la glicoproteina Spike, ovvero il principale antigene del Sars-CoV2, utilizzato dal virus per prendere di mira i recettori Ace2 delle cellule bersaglio. Quindi a quel punto le nostre cellule sono in grado di decifrare questa informazione in modo più rapido ed efficace, potenziando così la nostra risposta immunitaria con l'obiettivo di far sviluppare gli antigeni anche se non ci siamo ammalati.

Buone notizie anche dal fronte Astrazeneca.

La rivista Lancet ha pubblicato uno studio che conferma l'efficacia e la sicurezza al 70 per cento anche se restano dubbi sulla capacità di proteggere i più anziani, over 55 anni. Questo vaccino, realizzato con Oxford e la collaborazione di Irbm di Pomezia, offre il vantaggio di essere molto economico e di più facile trasporto visto che resta stabile alla temperatura di meno 2-8 gradi.

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