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"Molti senatori sniffano, lo riconosco dalle pupille"

Il senatore socialista Lucio Barani prima si paragona a Gesù, poi attacca Grasso: "Un bambinone non adatto alla politica"

"Molti senatori sniffano, lo riconosco dalle pupille"

“A pelle mi sta pure simpatico. È un bambinone”. Così Lucio Barani, senatore orgogliosamente socialista di Gal, in un’intervista a Libero, definisce il presidente del Senato Piero Grasso dopo che nel corso della seduta del 26 marzo aveva dichiarato che si sarebbe meritato qualche ceffone in più dai genitori. Ora Barani smorza i toni e chiarisce: “Gli ho detto che avremmo dovuto avere un’educazione riformista dai nostri genitori, che avrebbero dovuto darci qualche scappellotto in più. A tutti noi, compreso Grasso. A scopo educativo”. Il senatore, poi, rimarca le sue critiche al ddl anticorruzione che, aumentando le pene, non risolverebbe il problema: “È come se dinanzi a un tumore, se non funziona la chemioterapia, il medico dicesse: “Ok, aumentiamo la dose”. C’è chi lo fa. Da medico le assicuro che così il malato muore. Lo stesso vale per la corruzione”. La verità, per il senatore di Gal, è che Grasso “non è adatto alla politica” perché “ragiona da pm” e quindi “lui e la politica sono agli antipodi”. “Ha fatto il magistrato, - precisa Barani - quindi è abituato solo a emettere sentenze. E non è in grado di capire quali sono i mali del Paese, la diagnosi e la cura. Il suo ddl anticorruzione aumenta le pene e non risolve niente”. Ma anche il capo dell’Antimafia “lo ha fatto con dubbi risultati” in quanto “la mafia non l’ha sradicata, anzi è più viva che mai”. “Di sicuro – attacca di nuovo Barani - combina disastri ogni volta che presiede l’aula, perché gli mancano le basi politiche. Non ci si improvvisa legislatori da un giorno all’altro. È un dilettante allo sbaraglio, non è in grado di affrontare nessuna questione politica. S’intende solo di pene, giustizia e repressione”. E poi invoca la nascita di una “commissione d'inchiesta sui presidenti della Repubblica e su quelli del Senato che, come Grasso, hanno svolto il loro ruolo in modo fazioso, non garantendo le minoranze e i regolamenti”.

Parlando della sua proposta di fucilare i corrotti senza che questo comporti la morte del reo, Barani si paragona a Gesù: “Io parlo per parabole, come nostro Signore. Se la corruzione è di così grave allarme sociale fuciliamo tutti i corrotti, no? Come si faceva con i briganti, torniamo indietro di 150 anni. La mia era una presa in giro per dire che i processi dobbiamo farli subito, subito! Non possiamo lasciare uno venti anni a bagnomaria, scherziamo? È anticostituzionale”. Il senatore Barani, tutt’oggi socialista di stretta osservanza craxiana, si spinge a chiedere “visite psicoattitudinali per i magistrati” perché “per estirpare la corruzione ci vorrebbero degli statisti, non degli ubriaconi. È come dare l’Avis in gestione a Dracula. Non abbiamo messo Poletti, il capo delle coop rosse, al ministero del Lavoro? Lo stesso vale per Grasso”. Non manca, poi, un affondo ai suoi colleghi senatori: “C’è gente che soffre di cretinismo politico, poi tira di coca e viene in Aula a blaterare”. “Ce ne sono tanti. – conclude Barani - Io sono medico, ho fatto diagnosi per molti anni. Basta che li guardi negli occhi, so riconoscere le pupille di chi sniffa.

Poi chiedono la parola e parlano a sproposito”. E sono presenti perlopiù nei partiti di “di nuova formazione, dove dilaga il cretinismo politico. La colpa non è solo della impreparazione, ma anche dell’assunzione di sostanze stupefacenti”.

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