
A trainare La République En Marche verso le elezioni comunali di Parigi, con la speranza di battere la socialista Anne Hidalgo, sarà la ministra della Salute Agnès Buzyn. Lo stato maggiore del partito di Emmanuel Macron l'ha indicata ieri per sostituire l'ex portavoce del governo Benjamin Griveaux, tradito dalle rivelazioni hot di una sua chat privata. Ma attorno alla figura della ministra 57enne sono già emerse diverse contraddizioni; ombre che la pongono su un campo minato in vista del voto del 15 marzo.
Due giorni prima dell'investitura, su France Inter, dichiarava infatti d'essere «troppo impegnata» per candidarsi. Tra Coronavirus e scioperi del personale ospedaliero contro la riforma delle pensioni dell'Eliseo, Buzyn parlava di «agenda infinitamente impegnativa». Poi la svolta e il ripensamento: «Ci sono, corro per vincere, ne ho voglia», ha detto ieri. Il gollista Eric Ciotti (Les Républicains) evidenzia la criticità di una scelta che potrebbe impattare negativamente su un elettorato già provato dalle scelte di Macron: «24 ore prima di esaminare la riforma delle pensioni e 24 ore dopo il primo decesso da Coronavirus in Francia, la ministra della Salute preferisce lasciare l'esecutivo per salvare En Marche a Parigi. Un curioso senso delle priorità di governo, la Macronia prima della Francia».
La pattuglia LREM serra i ranghi. Mounir Mahjoubi, marcheur che per mesi ha tentato di candidarsi a sindaco prima di lasciare spazio a Griveaux, spiega che Buzyn «ci ha convinti, quindi sarò al suo fianco per la vittoria». Su Twitter, Marlène Schiappa, Segretario di Stato per la parità e contro la discriminazione, dice che la scelta «offre ai parigini la possibilità di superare la contrapposizione destra/sinistra». Ma l'ambiente è teso e il sogno di replicare nella capitale francese la vittoria nazionale del partito «né di destra né di sinistra» pare illusorio; a meno che la ministra, che in serata ha lasciato il dicastero, non riesca a integrare l'équipe del candidato dissidente di En Marche, il matematico Cédric Villani in aperta sfida al macronismo dispotico.
Villani si è già aggiudicato il gradimento di parecchi cittadini a colpi di look stravaganti; cravatte Lavallière in seta e orologio nel panciotto. Il suo staff giudica «incomprensibile» la scelta di Buzyn. Condicio sine qua non per insidiare la vittoria di Hidalgo, convincere il dandy dissidente a retrocedere.
Intanto l'uomo che ha rivendicato la divulgazione dei video intimi dell'ormai ex candidato sindaco di Parigi Griveaux è in stato di fermo con la sua partner. Emerge il disegno di una trappola ad hoc per il fedelissimo di Macron. L'ex portavoce di En Marche ha infatti denunciato Pjotr Pavlenski, arrestato sabato a Parigi all'uscita di un hotel. La compagna francese 29enne è sospettata di essere stata la destinataria dei video intimi del politico. Video che ha poi trasmesso al partner-artista.
Pavlenski afferma d'aver diffuso le immagini per rivelare l'ipocrisia di Griveaux, che in campagna elettorale promuoveva i valori della famiglia mentre in chat chiedeva alla donna: «È prigioniera dei figli/marito?». La 29enne è accusata di «attentato all'intimità della vita privata» e «diffusione senza l'accordo della controparte di immagini a carattere sessuale». La procura ha aperto un'indagine per violazione della privacy.
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