L'ultima idea di Zuckerberg: social uniti per spiarci meglio

L'indiscrezione del "New York Times": entro fine anno WhatsApp, Instagram e Facebook sulla stessa piattaforma

L'ultima idea di Zuckerberg: social uniti per spiarci meglio

Quel sorriso che vedete nella foto di questa pagina è praticamente irresistibile. Dev'essere per forza così se a quell'uomo lì abbiamo affidato tutti i nostri segreti. Eppure sapendo che lui con i nostri segreti ci gioca anche un po' finendo per diventare più ricco che mai, continuiamo a guardarlo inebetiti. E continuiamo a far finta di nulla.

Quell'uomo lì, Mark Zuckerberg, ora ne ha pensata un'altra, ma siamo sicuri che la cosa ci importi davvero? Il New York Times ha rivelato che il Grande F ha deciso di riunire tutti i servizi di messaggistica in un'unica infrastruttura entro l'inizio del 2020. Sì, vabbè, Mark aveva detto che mai e poi mai Instagram, WhatsApp e Messenger sarebbero stati riuniti, ma sono cose che si dicono in fondo. Le cose cambiano. Siamo noi che rimaniamo sempre gli stessi. E continuiamo a far girare la cassa, la sua. Insomma, altro che scandali: i nostri dati sono suoi, la nostra vita è in cassaforte a Menlo Park. Ovvero a casa Zuckerberg.

Che dite: troppo allarmismo? Forse. La notizia infatti è accompagna da pro e contro in fondo. Per esempio: la crittografia end-to-end, quella che garantisce che i messaggi di WhatsApp restino in possesso solo di chi se li scambia, verrà importata anche dagli altri due social. E poi le app resteranno separate, anche si potranno incrociare gli utenti. Però c'è anche il fatto che WhatsApp vuol dire numero di telefono, dato che nelle applicazioni sorelle non era obbligatorio inserire. E dunque: la privacy che ti dà una mano, te la toglie l'altra. E Zuckerberg in effetti se le frega entrambe.

Perché la certezza è che l'operazione nasce da intento economico: facebook dal punto di vista contabile arranca da un po' e lo scandalo Cambridge Analytica ha fatto mettere dei paletti che lo rendono meno remunerativo. Costruire un'infrastruttura unica con i tre satelliti dell'impero dentro, vuol dire anche unico business. E tanti soldi, visto che nessuno di noi ai messaggini o ai selfie vuole certo rinunciare. Scott Galloway, il manager americano che nel libro The Four ha accusato i quattro colossi della tecnologia di aver egemonizzato il mondo (con il Grande F c'è la Big G di Google, Apple e Amazon), ha scritto che Mark ci ha conquistati con la forza dell'empatia, quella che ci porta a socializzare per essere felici e dunque a far cadere tutte le nostre inibizioni. Ed in pratica, se guardiamo tutti quelli che continuano ad annunciare sui social lunghe vacanze ai Tropici, che pubblicano le foto dei figli senza rendersi conto dei pericoli, che mettono la loro vita in piazza anche quando vanno in ospedale, alla fine ha ragione lui. Persino il «Ten years challenge», la sfida a pubblicare le nostre foto a 10 anni di distanza, è stato un successo planetario.

Nonostante sia anche diventato il più grande database umano di riconoscimento facciale che potrebbe essere usato anche per scopi non proprio simpatici. Ma che importa, appunto: prima di tutto c'è il divertimento e questo lui lo sa. Intanto sorride, e questo ci basta.

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