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L'ultimatum di Bitonci: "Via da Padova gli islamici che non si dissociano"

La polizia municipale sequestra manifesti con donne in burqa. Il capogruppo della Lista Bitonci: "Vietare l'Islam, Maometto come Hitler"

L'ultimatum di Bitonci: "Via da Padova gli islamici che non si dissociano"

È un vero e proprio ultimatum, quello dato dal sindaco di Padova Massimo Bitonci agli islamici della sua città: o condannate l'attentato al settimanale Charlie Hebdo o ve ne andate da Padova.

"A Padova non c'è posto per chi tace, per convenienza o collusione, di fronte ad una strage come quella di oggi", scrive il sindaco su Facebook. È un intervento concepito per "difendere i valori cristiani del rispetto della vita umana, della fratellanza e della pace", nelle parole del primo cittadino. Che non esita a lanciare un appello ai propri concittadini musulmani: condannino attentato e propositi dei terroristi oppure lascino la città. Citando Benedetto XVI, Bitonci ricorda come odio e violenza, "ingiustificabili", provengano dal Maligno. Perché "Dio è amore".

Contemporaneamente l'assessore Marina Buffoni ha inviato gli agenti della polizia municipale del capoluogo euganeo a confiscare manifesti e immagini con donne in burqa in alcuni luoghi di ritrovo degli islamici padovani.

"Non è accettabile che un’associazione esponga immagini con un contenuto equivoco, in spregio dei principi di vera integrazione, soprattutto per quanto riguarda la condizione femminile - ha spiegato la Buffoni - La vera integrazione passa non solo per il rispetto della legge italiana, ma anche per gli usi e costumi della nostra tradizione. Il burqa è un simbolo di asservimento e di sottomissione della donna e non sarà mai il benvenuto nella Città di Padova."

Una condanna ancora più dura è arrivata dal capogruppo della lista Bitonci in consiglio comunale, Alain Luciani. In un post sul proprio profilo Facebook, Luciani ha proposto infatti di "vietare l'Islam", spiegando che "Hitler, Mussolini e Maometto sono la stessa cosa".

Dopo le polemiche che sono seguite, il politico padovano ha corretto il tiro, spiegando che la sua proposta era semplicemente quella di "vietare un Islam che non condanna la violenza e crede di poter uccidere in nome di Dio."

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