L'ultimo raccomandato Pd: il figlio della Bignardi

Il diciannovenne primogenito della giornalista direttore di RaiTre candidato con Sala nel centro di Milano

Paolo Bracalini

Milano Renziana la madre Daria Bignardi, appena premiata con la direzione di Raitre nella Rai del renziano Campo Dall'Orto. Renziano suo marito, Luca Sofri (chiama «Capo» il premier quando lo incontra). E renziano pure il figlio diciannovenne, già scoperto dal Pd e subito candidato a Milano in Zona 1, quella dei fighetti, nonostante il cognome non riveli immediatamente il pedigree parentale. Ma nel Pd sono esperti di talent scouting, e dunque ecco pronto per il municipio più (radical) chic di Milano Ludovico Manzoni, figlio della Bignardi e del suo primo marito Nicola Manzoni, a suo volta figlio dell'illustre compositore e critico musicale Giacomo Manzoni. Bignardi junior ha la sua pagina elettorale su Facebook dove pubblica la foto insieme a Matteo Renzi, varie foto di incontri del Pd milanese, soprattutto col suo tutor politico il consigliere Pd Filippo Barberis (che poi inserisce «il giovane diciannovenne Ludovico Manzoni» nel parterre de roi presente al lancio della sua candidatura), e poi consiglia articoli per informarsi sulla riforma costituzionale della Boschi. Il migliore, a suo avviso, è un pezzo del Post, giornale on line diretto dall'attuale marito della Bignardi, «un bell'articolo che ci aiuta a capire meglio cosa cambierebbe».

Il programma elettorale di Bignardi junior per il centro storico di Milano è brillante ma a tratti generico. Nel volantino elettorale pubblicato da Affaritaliani.it si legge che, una volta eletto, si impegna ad «aumentare sempre di più la presenza di spazi verdi nella zona», perché «Milano ha bisogno di respirare», mica di soffocare. Ma anche a trovare un modo per far «coesistere ciclisti, pedoni e guidatori», oltreché a «garantire la manutenzione delle strade» su cui poi coesistono i suddetti ciclisti, pedoni e guidatori, e inoltre trovare «nuovi strumenti e modalità per riuscire a comunicare e coinvolgere tutti», ma proprio tutti.

Potrebbero sembrare slogan banali ma non è così, il ragazzo ha persino vinto dei tornei di dibattito (debate) nel Colorado, come informava già un anno fa un preveggente Beppe Severgnini (che peraltro ha un programma raffinato proprio sulla Raitre della Bignardi).

Sul Corriere della sera l'editorialista aveva scoperto anzitempo Ludovico Manzoni, paragonandolo sobriamente a Demostene, il grande politico e oratore greco: «Decidesse di far politica, sarebbe pronto». Chiarendo però che non si tratta di un raccomandato, perché non vi è alcuna parentela con Alessandro Manzoni autore dei Promessi Sposi.

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