Politica

Tutta l'ira di Lerner su Grillo: "Garante di cosa...?"

L’attacco di Lerner dopo le tensioni degli ultimi giorni tra Beppe Grillo e l'ex premier Giuseppe Conte. Il ballo il futuro del M5s

Tutta l'ira di Lerner su Grillo: "Garante di cosa...?"

Un attacco senza precedenti quelli condotto da Gad Lerner, firma de Il fatto Quotidiano, contro Beppe Grillo, cofondatore del M5s.

È proprio sul ruolo del comico genovese che si concentrano le critiche lanciate sulle colonne del quotidiano dal noto giornalista. "Il fondatore a un certo punto diventa figura ingombrante per qualsiasi partito che aspiri a radicarsi nella società sul lungo periodo", ha scritto Lerner. Un affondo pesante. Ma non è tutto. Perché al giornalista non piace non solo il ruolo ricoperto attualmente da Grillo ma anche l’appellativo con cui quest’ultimo si è autodefinito. "Garante di che cosa? Ho sempre trovato fastidiosa l'ironia con cui Grillo usa autodefinirsi l'Elevato- ha affermato Lerner-. Sopra chi e che cosa ritiene di elevarsi, tanto da rivendicare un' investitura a vita, come un monarca o un papa, sia pure travestito da giullare?". "So bene- continua Lerner- che ai suoi occhi il sottoscritto altro non è che un fantoccio del potere - qualche volta me l'ha scritto- ma è ai suoi sostenitori che oggi Grillo deve una risposta. Lui che ha avuto l'arditezza di definire "grillino" perfino Draghi, confidando su un senso dello humour anch'esso inevitabilmente datato".

Forse al giornalista il recente scontro tra il comico e l’ex premier Giuseppe Conte, leader in pectore del Movimento, non è piaciuto. Va ricordato che nel corso di una riunione tenutasi ieri a Palazzo Madama con i senatori 5s lo stesso Conte avrebbe affermato: "Io e Beppe Grillo non abbiamo mai interrotto i nostri rapporti, ma voglio che ci sia piena fiducia a reciproca, altrimenti mi sfilo". Un eventualità rischiosa per il Movimento, in crisi di consenso e di identità. Per questo i pentastellati hanno riposto in Conte tutte le speranze per rilanciarsi.

Ma Lerner getta altra benzina sul fuoco chiedendo: "Davvero Conte, una volta ricevuta l'investitura degli iscritti, dovrebbe lasciare a un Garante l' ultima parola sulle scelte fondamentali del Movimento?". "Cercando una giustificazione, la prima sarebbe la riconoscenza- ha sottolineato il giornalista-: il fondatore ha meriti storici che non possono essere disconosciuti, limitarsi ad accantonarlo sarebbe irrispettoso, ma da qui a concedergli la titolarità di un potere di veto, ce ne corre". Per Lerner "ancor meno accettabile" è l'altra motivazione: quella secondo cui in Grillo "risiederebbero innate virtù taumaturgiche; impersonerebbe l'anima del Movimento per il solo fatto di averlo concepito. Qui però ci addentriamo nel campo della superstizione, una sorta di infallibilità sancita per statuto. Roba d'altri tempi".

Il giornalista non usa mezzi termini: "Qualcuno lo dovrà pur dire. Il numero di cittadini italiani che fanno dipenderei loro orientamenti politici da una speciale ammirazione per Beppe Grillo, col passare degli anni, si è naturalmente ridimensionato, proprio come avvenne ai fondatori dei partiti che citavo all' inizio". Per questo secondo Lerner oggi le cose sono cambiate tanto che "votare M5S non equivale più a votare Grillo. Lui per primo dovrebbe compiacersene". Per il giornalista la comunicazione del comico genovese "risulta usurata, inevitabilmente. Semmai la brutale semplificazione che la contraddistingue, ha ostacolato fin qui l'apporto degli intellettuali e dei quadri dirigenti senza cui un partito radicato nella società va in affanno. Conte dovrà tentare un loro non facile recupero".

C’è poi da discutere sul ruolo che il M5s potrà giocare. E anche su questo i giudizi di Lerner sono taglienti. "Per quanto rimanga indefinito il profilo politico, culturale e sociale di un Movimento che si immaginò pigliatutto, ma che dall'antipolitica s'è ritrovato al governo, e che infine ha dovuto scegliere di collocarsi nel centrosinistra, le scelte strategiche con cui Conte è chiamato a misurarsi sono ormai di ben altra natura". Il giornalista dubita del fatto che il M5S possa ritagliarsi un futuro da "forza moderata ("liberale e moderata", per dirla con Di Maio). Chi siano questi famosi moderati in un Paese, l'Italia, che ha visto prosperare da Berlusconi in poi l'anomala figura degli estremisti di centro, devono ancora spiegarmelo".

Lerner, infine, si appella direttamente a Conte invitandolo ad agire su delicate questioni: "Tanto per cominciare, mi auguro che Conte trovi il coraggio di fare chiarezza sulla spinosa questione del Garante: in bei modi o con uno strappo, faccia lui, ma questo è un passaggio ineludibile". Quanto a Grillo, Lerner lo giudica "un grande uomo di teatro sa programmare anche la propria uscita di scena". Se non è un invito a lasciare poco ci manca.

Forse il tempo del comico come figura simbolo del Movimento è ormai giunta al termine.

Commenti